Corte europea, respinto il ricorso dei pompieri francesi: obbligo vaccino

I vigili del fuoco francesi avevano fatto ricorso nei giorni scorsi, facendo appellandosi alla Costituzione e al rispetto della vita privata

Emergency services at the scene after a knife attack near the former offices of satirical newspaper Charlie Hebdo, Friday Sept. 25, 2020 in Paris. Paris police say they have arrested a man suspected of a knife attack that wounded at least two people near the former offices of satirical newspaper Charlie Hebdo. Police initially thought there were two attackers but now say there was only one. (AP Photo/Thibault Camus)

Niente da fare per i vigili del fuoco francesi: dovranno sottoporsi al vaccino. A meno che non vogliano essere sospesi e probabilmente licenziati. Il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato la decisione ai primi di luglio. Una serie di misure drastiche che aveva indotto numerosi francesi a scendere in piazza per protestare, manifestazioni che stanno continuando ancora negli ultimi weekend. I sindacati dei vigili del fuoco francesi avevano reagito annunciando uno sciopero e il ricorso contro il disegno di legge approvato in via definitiva dal Parlamento il 5 agosto scorso. Secondo i rappresentanti dei lavoratori non si trattava di una lotta politica ma della messa in discussione di principi fondamentali della Costituzione francese. I vigili del fuoco avevano precisato di non essere contrari ai vaccini.

RESPINTO IL RICORSO

La CEDU, la Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo, ha respinto il ricorso presentato dai vigili del fuoco professionisti e volontari della Francia. 672 unità del personale dei pompieri d’oltralpe avevano deciso di rivolgersi alla Corte, dopo che il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato l’obbligo vaccinale contro il Covid per alcune categorie. Fra cui appunto anche i vigili del fuoco. Stando a quanto specificato dai giudici di Strasburgo, la procedura di sospensiva richiesta non rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 39 del suo regolamento. Quello che consente invece una sospensiva con una procedura d’urgenza quando i ricorrenti sono esposti ad «un rischio reale di danno irreparabile».