Cosa Nostra, confisca da 20 milioni a imprenditore: “Legato al clan Mazzei”

Leonardi era stato arrestato, insieme ad altre 22 persone, nell’ambito dell’operazione “Vento di Scirocco”

cosa nostra

Confisca di beni dal valore di circa 20 milioni di euro ai danni di un imprenditore catanese, ritenuto legato a Cosa Nostra. Nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, i finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione al provvedimento con cui il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca di beni mobili e immobili, denaro, preziosi e compendi societari nella disponibilità di Sergio Leonardi (classe 1978), già oggetto di decreto di sequestro in materia di prevenzione antimafia, eseguito dai militari delle fiamme gialle etnee il 13 marzo 2020.

L’operazione “Vento di Scirocco”

L’indagine di prevenzione da cui origina il citato provvedimento si collega all’operazione “Vento di Scirocco”. A condurre quest’ultima i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania della Guardia di finanza e i Carabinieri del Nucleo Investigativo etneo.

Leonardi era stato arrestato, insieme ad altre 22 persone, in quanto ritenuto responsabile dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso; intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan mafioso etneo dei “Mazzei” (cd. “Carcagnusi”).

L’ingresso in Cosa Nostra

I successivi approfondimenti svolti da unità specializzate del GICO del predetto Nucleo PEF volti all’applicazione delle misure di prevenzione, hanno permesso di inquadrare Leonardi quale soggetto caratterizzato da “pericolosità qualificata”, che avrebbe vissuto abitualmente con i proventi di attività delittuose. Queste consistevano nella perpetrazione continuata di articolate frodi fiscali e di contrabbando aggravato.

Sotto il profilo soggettivo, la carriera criminale del Leonardi avrebbe avuto inizio nel 2007 sotto l’egida mafiosa dello zio della moglie, Sciuto Biagio, all’epoca, capo del clan “Sciuto-Tigna”. Dopo la carcerazione di quest’ultimo, tra il 2009 e il 2011 Leonardi sarebbe finito sotto l’ala protettrice dei Mazzei. Questi si sarebbero avvalsi del suo operato per il contrabbando di prodotti petroliferi.

Il proposto, al di là delle sue stabili frequentazioni con soggetti gravati da rilevanti precedenti penali e di polizia, è risultato inoltre coinvolto in molteplici vicende giudiziarie per reati edilizi, furto continuato, associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di pagamento dell’accisa sul gasolio da autotrazione e al contrabbando di prodotti petroliferi immessi nel mercato nazionale in evasione d’imposta (Accise e IVA), utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, falso ideologico, frode in commercio e turbata libertà del commercio, riciclaggio e autoriciclaggio.

La confisca dei beni

Al descritto profilo soggettivo del proposto è, tra l’altro, corrisposta una rilevante e costante “sproporzione” nel periodo considerato (2007-2017) tra le attività economiche possedute, da Leonardi e dal suo nucleo familiare, e i redditi dagli stessi dichiarati.

Sulla base dei descritti plurimi elementi indiziari, il Tribunale etneo ha ritenuto Leonardi Sergio “socialmente pericoloso” e che i beni e le attività economiche acquisite dal 2007 a 2017 abbiano rappresentato il frutto e/o il reinvestimento dei proventi della attività illecite, disponendone, con il provvedimento del 2020, il relativo sequestro.

Con la recente decisione, eseguita dal Nucleo PEF di Catania della Guardia di finanza, il giudice ha confermato la bontà della ricostruzione effettuata dai finanzieri etnei. Disposta quindi la confisca del patrimonio costituito da sei attività imprenditoriali, tre fabbricati, un motociclo, denaro contante e diversi preziosi.

CONTINUA A LEGGERE

Chiese aiuto a Cosa Nostra per punire rapinatori, sequestrate aziende a imprenditore di Palermo – VIDEO