Cosa significa “congiunti”? Ecco cosa prevede il dpcm

Nel dpcm in vigore dal 4 maggio sono previsti gli spostamenti anche per far visita a congiunti purché non si verifichino assembramenti.

Durante la conferenza stampa di ieri sera, il premier ha annunciato tutti i provvedimenti che saranno attuati per dare via alla fase due. Tra i concetti esposti dal presidente del consiglio, uno di quelli che ha fatto maggiormente discutere riguarda la figura dei congiunti. In merito a questo, Conte ha dichiarato: “Rimarranno per quanto riguarda gli spostamenti all’interno della regione per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. A questi abbiamo aggiunto soltanto la possibilità di spostamenti mirati per far visita a congiunti, sempre nel rispetto delle distanze e con l’utilizzo di mascherine”.

La questione irrisolta per molti cittadini verte quindi sulla corretta definizione di congiunti, necessaria per poter uscire rispettando comunque le norme vigenti. Nel decreto in vigore dal 4 maggio sarà scritto: “Si considerano necessari gli spostamenti per incontrare i congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento”. Secondo alcune fonti trapelate da Palazzo Chigi il termine sarà interpretato includendo parenti e affini, coniugi, conviventi, fidanzati e affetti stabili.

NO A RIUNIONI IN FAMIGLIA

Via libera quindi ad incontri con i propri affetti, con il divieto di riunioni di famiglia, ma sempre mantenendo le corrette distanze di sicurezza, almeno un metro, e restando nelle abitazioni private. Le autocertificazioni saranno ancora in funzione e potranno quindi essere compilate includendo questa voce. Maggiori delucidazioni verranno enunciate nelle cosiddette Faq pubblicate dal ministero dell’interno anche per quanto riguarda tutti gli altri dettagli che compongono la fase due. In generale è previsto un allenamento delle restrizioni per portare i cittadini, gradualmente, alla vita normale.


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