La voglia di rilanciare la Costa Sud è tanta da parte dell’amministrazione, ma il lavoro è lungo e non facile. L’obiettivo è completare gli interventi di riqualificazione entro il 2027, prima della fine del mandato del sindaco Lagalla e della sua amministrazione. Necessario riportare allo splendore circa sette chilometri di litorale fatta di aeree verdi, al momento piene di spazzatura o di auto rubate fatte a pezzi. Poi c’è il mare, una volta ritrovo per palermitani e turisti nel periodo estivo, ma adesso non balneabile
Per la riqualificazione della Costa Sud ci sono fondi extracomunali, su tutti i fondi del PNRR. Si tratta di oltre 63 milioni di euro suddivisi fra i progetti della riqualificazione del porticciolo e del lungomare della Bandita, del parco a Mare dello Sperone, del contratto di fiume e di costa del fiume Oreto. Poi c’è una quota parte sugli investimenti relativi alle opere accessorie, quindi piste ciclabili, marciapiedi e nuovi impianti d’illuminazione pubblica necessarie in alcune zone dove le strade sono totalmente al buio.
L’amministrazione comunale, però, deve fare in fretta: le risorse del PNRR, infatti, hanno una data di scadenza: ovvero 30 giugno 2026. Quel giorno tutto dovrà essere pronto e rendicontato. Il sindaco Lagalla e la sua amministrazione potrebbe investire anche in questo caso sui privati per cercare di rilanciare in maniera più rapida e concreta strutture del litorale Sud della città in questo momento in stato di degrado e abbandono.
Il pontile di Romagnolo doveva essere un punto di riferimento per i palermitani, ma la struttura di legno dal 2010 è vittima di ladri e vandali che hanno portato via tutto: dai bagni a tutto il mobilio. Non è finita qui, perché negli anni il pontile è stato dato anche alle fiamme. Tre incendi negli ultimi anni: quelli più gravi il 28 settembre 2021 e il il 26 aprile 2024. Nonostante furono rafforzate le barriere per impedire l’accesso al pontile, le reti metalliche sono state più volte divelte
Nel 2019, il pontile di Romagnolo sarebbe stato affidato ad un imprenditore attraverso un bando regionale. Lo stesso però risulta soltanto vincitore della procedura, ma non possessore dell’area. Si attende di capire se con i fondi PNRR, sarà necessario una variante del progetto. Si attende una conferenza dei servizi dove si capirà se il pontile vada totalmente rifatto ex novo oppure basterà una riqualificazione partendo dalla struttura rimasta.
Spazzatura e divieto di balneazione. Due grossi problemi che limitano il litorale di Romagnolo, un’immensa spiaggia meta di tanti amanti del mare in estate. Sul primo problema relativo ai rifiuti si è trovata una soluzione: Reset, grazie all’ultimo contratto di servizio recentemente approvato, si occuperà della pulizia della spiaggia. Per la balneazione a Romagnolo sia i lavori al collettore fognario in corso nei pressi di via Armando Diaz, sia la riqualificazione dell’area del fiume Oreto potrebbero essere decisivi per ridare il via libera ai tanti palermitani di approfittare della bellezza delle acque cristalline di Romagnolo per fare un bel bagno durante il periodo estivo.
Sul lungomare della Bandita l’obiettivo dell’amministrazione comunale è il porticciolo. Un’opera di cui si sta occupando l’assessorato alla Rigenerazione Urbana di competenza di Maurizio Carta. La struttura, complessivamente, vale un investimento di oltre 25 milioni di euro. Lo scopo col porticciolo è quello di rendere l’area della bandita più funzionale, attraverso un avanzamento di costa e un miglioramento dei servizi per i pescatori. Tra le opere di cui si sta discutendo c’è anche la realizzazione di una piscina olimpionica non competitiva da 25×50 metri. Alla struttura si assocerebbe anche un impianto dedicato ai bambini con una profondità fra i 50 centimetri e i 2 metri. Previsti anche una guardiola, dei servizi igienici, di un’area cucina e dei relativi locali tecnici.
Naturalmente per tanti impianti si rende necessario un parcheggio e già da inizio 2024 c’è già un progetto di cui si è occupato l’assessore all’Ambiente Pietro Alongi. In un primo momento si era optato per individuare un’area lato mare, ma per non andare a contrastare l’aspetto naturalistico fra il progetto del parco a Mare dello Sperone e quello della riqualificazione del parco Libero Grassi, gli esponenti della II Commissione hanno deciso di optare per un impianto lato monte.
L’altro grande tema però interessa il fenomeno dell’abusivismo. A rappresentare terra di abuso sono soprattutto alcune strutture accessorie, come ad esempio le verande. Se abbattute, i varchi aperti potrebbero fornire nuovi accessi al mare. A Fare il punto della situazione a Palermo Live è il presidente della Commissione Urbanistica, Antonio Rini: “Il progetto sulla Costa Sud procede secondo cronoprogramma, in maniera spedita. Sulla questione abusivi non ci sono dubbi: gli edifici e le strutture abusive saranno trattate contestualmente al progetto”.
Un altro fiore all’occhiello della Costa Sud è il Parco Libero Grassi. Da tempo l’area verde è in stato totale di degrado: vengono abbandonati materiali edili e perfino auto rubate fatte a pezzi. Luogo anche di ritrovo per tossico dipendenti e non solo, anche di chi decide di appartarsi con la propria auto.
Nel 2013 l’area verde venne intitolata all’imprenditore simbolo della lotta contro la mafia, ma per il parco nel corso degli anni sono stati solo problemi che hanno portato a un aumento del degrado. Dal 2018 nel parco “è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti”. Per tale motivo il Comune di Palermo ha approvato un progetto di fattibilità da 11 milioni di euro, ottenuti col bando regionale “PO FESR Sicilia 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.2.1”. “L’area è stata oggetto di una Analisi di rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli, è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti”.
I lavori di bonifica erano stati annunciati ad agosto 2024, ma hanno avuto continui rinvii. Problemi dovuti, secondo quanto riferito dal Comune, a criticità tecniche nella rimodulazione dell’impegno di spesa da parte degli uffici della Regione. A fine gennaio un accenno di inizio dei lavori, con la rimozione di sette carcasse d’auto. Purtroppo, non c’è stato nemmeno il tempo di pulire che già dopo qualche giorno è comparso un nuovo scheletro di auto. Entro la fine di febbraio dovrebbe esserci un’accelerata per i lavori di bonifica del parco. Insomma per far risplendere la Costa Sud non servono solo i soldi, ma tanta volontà per andare oltre a quelli che potrebbero essere i soliti cavilli burocratici che rendono sempre complicate opere belle di riqualificazione come quelle dovrebbero interessare presto la Costa Sud.