Colpito dal virus in Africa: l’uomo ricoverato al Cervello lascia la terapia intensiva

Il cittadino italiano, originario della Guinea, è sulla buona strada per sconfiggere il virus. Sarà trasferito nel reparto di malattie infettive

Nei giorni scorsi vi avevamo raccontato dell’appello di una donna, Chiara Beninati, verso le istituzioni italiane affinché fosse riportato a casa suo marito, Jesus Jaime Mba Obono, ricoverato all’ospedale di Malabo in Guinea equatoriale. Il cittadino italiano si trovava nel continente africato per incontrare la sua famiglia nel suo paese d’origine. Si tratta di uno degli oltre 5 milioni di persone colpite nel mondo dal terribile coronavirus. Grazie al lavoro compiuto dalla Farnesina e dal ministero della difesa, Jaime è stato prelevato e portato in Italia con un aereo della Aeronautica militare.

Una volta avvenuto il suo sbarco, Jaime è stato immediatamente ricoverato all’Ospedale V. Cervello, a causa delle sue gravi condizioni di salute. L’uomo, accolto nel reparto di terapia intensiva dallo scorso 7 maggio, circa 20 giorni fa, sta finalmente meglio. L’informatico di 49 anni, dopo una storia al quanto travagliata, può tirare un sospiro di sollievo. Questa mattina, infatti, Jiame lascerà la terapia intensiva. A mostare con soddisfazione la notizia è stata la moglie Chiara che con un post su Facebook annuncia con estrema gioia il trasferimento di Jaime al reparto di malattie infettive.

Il direttore della terapia intensiva dell’ospedale, Baldo Renda,  intervistato dall’Ansa ha commentato così la notizia: “Il paziente è migliorato moltissimo, rispetto alle condizioni in cui è arrivato scorso 7 maggio quando è stato ricoverato nel nostro reparto. La buona notizia è che domani è in programma il trasferimento dalla terapia intensiva al reparto malattie infettive“. Renda, infine, evidenzia l’ottimo lavoro compiuto dal personale del Cervello: “Il risultato ottenuto si deve – sottolinea Renda – al lavoro straordinario di tutta l’équipe di medici e infermieri che si sono impegnati in un lavoro che li ripaga di un periodo veramente difficile”.


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