Guariti dal Covid, si trovano alle prese con il rilascio del Green Pass rafforzato, per il quale il medico ha richiesto loro 30 euro. E’ la storia di una coppia di cittadini che racconta a Palermo Live le sue vicissitudini legate alla certificazione verde. Una storia che, a quanto pare, non è quella di un caso isolato nel capoluogo.
“30 euro. Questa è la cifra che il medico ha chiesto per ciascuna pratica di inserimento nel sistema Tessera Sanitaria, operazione imprescindibile affinché venga rilasciato il Green Pass rafforzato a seguito di guarigione da Covid. Premetto che sia io che mia moglie abbiamo fatto entrambi le dosi del vaccino a luglio, ma purtroppo abbiamo contratto il Covid i primi di dicembre, per fortuna senza gravi conseguenze. La terza settimana del mese di dicembre ci siamo negativizzati e il medico ha proceduto a comunicare all’Asl la nostra guarigione. Da allora abbiamo atteso invano il nostro nuovo Green Pass rafforzato, utile oggigiorno per compiere praticamente qualsiasi attività”.
I due proseguono il racconto. “Dopo oltre un mese abbiamo contattato il personale dell’Asl in fiera, il quale ci ha comunicato che ci saremmo dovuti recare fisicamente nell’Hub per ottenerlo, ma vista l’esplosione dei contagi sarebbe stato consigliabile chiedere di effettuare quest’operazione dal medico di base anche per alleggerire l’enorme mole di lavoro a cui gli stessi sono giornalmente chiamati tra tamponi per accertare positività e fine quarantena ma soprattutto per rendere più fluida la somministrazione delle terze dosi”.
“Una volta contattato il medico la sorpresa: per essere inseriti nel sistema TS come guarito bisogna pagare 30 euro a pratica. Una richiesta che ci ha lasciato perplessi. Perché se il governo ha inserito uno strumento obbligatorio per continuare a vivere una vita sociale “normale” bisogna pagare 30 euro? Una scelta a dir poco dir poco infelice del medico, che potrà anche essere legittima in senso giuridico ma che non può essere accettata dal punto di vista morale, in un momento dove siamo chiamati giornalmente a fare sacrifici, che getta sicuramente discredito verso una categoria fondamentale per combattere la pandemia. Credo che richieste del genere, in un momento così delicato, rischiano di minare il lavoro fatto fino ad oggi per il contrasto alla pandemia, facendo perdere fiducia nelle istituzioni mediche”.
“Tra l’altro sappiamo per certo – conclude la coppia – che la maggioranza dei medici di base e pediatri effettua l’operazione gratuitamente per i propri pazienti. Noi sicuramente riteniamo immorale pagare un medico che riceve il suo lauto compenso mensilmente e ci recheremo al più presto in fiera per ottenere quest’agognato Green Pass rafforzato. Il nostro pensiero va a tutte quelle persone che non hanno i mezzi fisici per recarsi negli Hub cittadini. L’auspicio è che queste assurde richieste economiche cessino il prima possibile”.
La vicenda raccontata dai due lettori di Palermo Live pare essere toccata a numerosi altri cittadini. Un dato che appare controverso dal momento che il sistema informatico nazionale a cui accedono gli operatori sanitari, pubblici e i privati, permette la registrazione in tempo reale dell’esito del tampone. Dunque, anche il rilascio o l’aggiornamento del Green Pass dovrebbe avvenire in tempi brevi. Eppure, diversi cittadini raccontano di scontrarsi con lunghe attese, che cercano di abbreviare rivolgendosi ai privati. Qui tuttavia la richiesta di affrontare la spesa, che non per tutte le famiglie è sostenibile.