«Il Covid è una bugia»: muore per virus guru del marketing, negazionista fino all’ultimo

Marco De Veglia aveva 55 anni. Volto noto del web, aveva sposato idee No Vax. Un amico: «Dopo il contagio ha rifiutato il tampone e non è andato a farsi curare»

È morto per Covid Marco De Veglia, uno dei massimi esperti italiani di marketing. Il suo decesso è avvenuto a Miami, dove da anni il manager lavorava come consulente. La sua scomparsa ha provocato sgomento in Italia, soprattutto nella comunità degli “addetti ai lavori”, che ne apprezzava le qualità professionali. Ma spesso sui social, ne aveva contestato sovente le sue posizioni dichiaratamente “complottiste”.

MORTO CONTAGIATO DALLA VARIANTE DELTA

Marco De Veglia, triestino di nascita, è deceduto a 55 anni contagiato dalla variante Delta. Lascia la moglie Daniela Novati e il figlio Ettore. Stava male da 7 giorni, non si era vaccinato, e negava la possibilità del contagio da virus per la sua posizione negazionista. Un suo amico, in una toccante dichiarazione a La Stampa ha detto: «Nella penultima telefonata mi ha detto: “Da una settimana ho questa brutta influenza e non passa. E io: “Ma quale influenza! Hai il Covid. Ti sei fatto il tampone?”. “No, non c’è bisogno”. continuava a insistere”, Era coerente con le sue convinzioni sbagliate. Nell’ultima telefonata, mercoledì 21 luglio, era ricoverato nel reparto di terapia intensiva e aveva il casco per l’ossigeno. Mi ha mandato una foto in cui aveva una brutta cera, ma era comunque fiducioso. Forse non aveva ancora compreso la gravità della situazione, oppure l’ottimismo era più forte del Covid, tanto che il suo ultimo messaggio mandato all’amico poche ore dopo era di fiducia totale: “Ci sentiamo entro fine mese per riprendere il lavoro”. Invece il 24 luglio è morto.

«Mi sento profondamente in colpa per non aver insistito di più ─ ha detto ancora l’amico di De Veglia ─. Doveva andare subito in ospedale a farsi quel dannato tampone. Il suo primo errore è stato non vaccinarsi. Ma senza il secondo errore forse adesso sarebbe ancora vivo. Marco era sommerso dalle fake news. E più l’algoritmo gliene mandava, più lui ci credeva. Ho sbagliato ad arrendermi. Dovevo insistere. Avrei dovuto prenderlo a pugni, piuttosto e convincerlo in tutti i modi a farsi il vaccino».