Covid, troppi casi a Palermo: il capoluogo a un passo dalla zona rossa

Il Sindaco Orlando nel suo ultimo intervento ha fatto riferimento all’incoscienza dei suoi concittadini

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Da qualche giorno si viaggia ad una media di 400 positivi al giorno. Tanti, troppi anche per una città popolosa come Palermo e la sua provincia. Ragion per cui, il Sindaco Orlando ha chiesto al Governo Nazionale di accelerare i tempi in vista di un’ulteriore stretta volta al contenimento della pandemia. La volontà ferma è di tornare ad una zona rossa dura, in pratica identica a quella in atto nella scorsa primavera. Il capoluogo siciliano, assieme alle province di Catania e Siracusa è sempre più vicino al modello adottato a Messina da Cateno de Luca. La preoccupazione crescente è dovuta principalmente all’aumento dei contagi, unito all’indice di positività, sia per le condizioni degli ospedali e i pronto soccorso “prossimi alla saturazione”.

OSPEDALI AFFOLLATI

Ieri pomeriggio alle 15, l’indice si sovraffollamento all’ospedale Cervello era del 250%, con 50 pazienti di cui 2 in attesa. Alla stessa ora al pronto soccorso di Villa Sofia il valore toccava il 170% con 51 pazienti di cui 10 in attesa.

COME NELLA SCORSA PRIMAVERA LOCKDOWN RIGIDO

Si cerca di mantere toni meno catastrofici possibile, ma è chiaro che, con i Pronto Soccorso della città al collasso, la situazione rischia di degenerare. Ma, nello specifico, cosa significherebbe tornare alla zona rossa per Palermo, e cosa comporterebbe in concreto. Se il modello dovesse essere similare a quello di Messina ritornerebbero a chiudere la saracinesca anche barbieri, parrucchieri, lavanderie e servizi di pompe funebri hanno dovuto tenere le saracinesche abbassate. Per bar e ristoranti sarebbe consentito solo il servizio a domicilio mentre sarebbero aperti gli esercizi di vendita di generi alimentari, le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Insomma, ci si preparebbe ad un nuovo periodo di tensioni sociali in quanto, il continuo aprire e chiudere delle attività, se da una parte giova al contenimento del virus, dall’altro affossa ulteriormente l’economia locale.

IL PUNTO INTERROGATIVO DELLA SCUOLA

Delle due l’una. Tra l’altro, sarebbero vietati gli spostamenti se non per ragioni di lavoro, necessità o salute e sarebbe necessaria l’autocertificazione per giustificarli. E poi la scuola, vero punto interrogativo, con le lezioni che oggi, a Palermo e in Sicilia in generale sono riprese le in formato “dad”. Per gli studenti di elementari e medie si andrà avanti con la didattica a distanza almeno per tutta la settimana, per quelli delle superiori invece il ritorno in classe è previsto per l’inizio del prossimo mese. Ma tra l’incognita dei contagi, le ordinanze regionali e il nuovo Dpcm, le date sono in bilico.