La Cina di nuovo nella morsa del Covid: “C’è il rischio di oltre un milione di morti”

Xi Jinping : “Di fronte alla nuova situazione occorre lanciare una campagna sanitaria più mirata per proteggere la vita delle persone”

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Il Covid torna a spaventare la Cina tanto che il Giappone impone l’obbligo di tampone per chi arriva dal Paese. Sono 250 milioni i casi nei primi venti giorni di dicembre, mentre alcuni studi stimano ad almeno un milione il numero di possibili morti che potrebbero verificarsi nei mesi a venire.

Numeri preoccupanti che arrivano mentre si allentano le rigide restrizioni della politica “zero Covid” in Cina. L’ultima misura a cadere è la quarantena per i viaggiatori in arrivo nel Paese: dall’8 gennaio 2023 basterà mostrare l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro 48 ore prima della partenza.

Il Covid dilaga in Cina: “Occorre campagna sanitaria mirata” 

Un allentamento di non poco conto, se si considera che le rigide restrizioni avevano, di fatto, tagliato fuori il Paese dal resto del mondo per quasi tre anni. A giugno la Cina aveva già ridotto la durata della quarantena obbligatoria per i viaggiatori in arrivo, passando da 21 giorni a 10. Attualmente l’isolamento è di cinque giorni negli appositi hotel e altri tre giorni a casa.

Tuttavia, questa nuova esplosione del virus sta portando al collasso le strutture sanitarie. Scarseggiano anche i medicinali nelle farmacie. “Di fronte alla nuova situazione occorre lanciare una campagna sanitaria più mirata per proteggere la vita delle persone”, ha dichiarato Xi Jinping.

In prospettiva bisogna anche considerare le ricorrenza del Capodanno cinese, che cade il 21 gennaio e che vede per tradizione importanti spostamenti di persone. 

Giappone impone obbligo di tampone ai viaggiatori

Il Giappone corre ai ripari. Data la situazione impone l’obbligo di tampone: i viaggiatori dalla Cina saranno obbligati a fare un tampone a partire da venerdì. I positivi dovranno sottoporsi a una quarantena di 7 giorni. Così ha deciso il premier nipponico Fumio Kishida.

Si sta anche valutando di limitare il numero dei voli provenienti dalla Cina. “Ci sono timori sulla situazione reale in Cina, a causa delle discrepanze tra il numero dei contagi rilasciati dal governo e i dati forniti dal settore privato”, ha dichiarato Kishida.

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