Covid, comunicati criteri per esenzione dal vaccino: ecco chi ne ha diritto

Le linee guida per il rilascio del certificato esenzione vaccinazione a chi non può ricevere la somministrazione o completare il ciclo vaccinale

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A boy receives a vaccine against Covid-19 on the occasion of the first junior Open day dedicated to children between 12 and 16 years has started in Rieti, Lazio Region Italy, 06 June 2021. 120 Pfizer doses have been planned for the appointment. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

La Società italiana di medicina generale e cure primarie (Simg) con il contributo dell’Istituto superiore della sanità (Iss) e il Ministero della Salute ha elaborato un vademecum che stabilisce la validità e i criteri di valutazione per il rilascio del certificato di esenzione alla vaccinazione anti Covid 19 destinato ai soggetti che in presenza di condizioni cliniche specifiche e documentate non possono ricevere la somministrazione o completare il ciclo vaccinale, e a chi ha ricevuto il vaccino Reithera per ottenere il green pass.

IL VADEMECUM OFFRE AI MEDICI I CRITERI PER RICONOSCERE GLI AVENTI DIRITTO ALL’ESENZIONE

Il documento, come spiega il presidente della Simg, Luigi Spicola “offre ai medici i criteri per riconoscere i casi clinici che determinano l’esenzione permanente o temporanea dalla vaccinazione. Partendo dall’evidenza acclarata – prosegue – che il 90 per cento degli ospedalizzati sono pazienti non vaccinati. Rinunciare al vaccino senza una motivazione scientifica non ha nessuna scusante perché è l’arma più potente che abbiamo per debellare contagio e malattia. Episodi contingenti di salute più o meno gravi, così come la maggior parte delle patologie, non ostano la vaccinazione. Se non una reazione allergica documentata agli eccipienti del virus, che è comunque rarissima. In ogni caso, la controindicazione ad uno specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini riconosciuti dall’Ema”.

CHI HA DIRITTO ALL’ESENZIONE?

I motivi di rinvio più comuni per il rinvio. Considerando la protezione già garantita dalla recente infezione o da rischi di possibile trasmissione dei soggetti in quarantena o con sintomatologia compatibile con il covid, è preferibile posticipare la vaccinazione:

  • ai pazienti che hanno contratto di recente l’infezione asintomatica o accertata, laddove non siano trascorsi almeno tre mesi dal primo tampone positivo;
  • a soggetti malati di covid che abbiano ricevuto terapia con anticorpi monoclonali, se non sono trascorsi almeno tre mesi dal trattamento;
  • ai soggetti in quarantena per contatto stretto fino al termine del periodo di isolamento; ai soggetti con sintomi sospetti fino al risultato del tampone;
  • a pazienti con malattia acuta severa non differibile (come eventi cardiovascolari acuti, epatite e nefrite acuta, stato settico o grave infezione di qualunque organo o tessuto, condizione chirurgica maggiore, ed altre condizioni cliniche). Queste condizioni non necessitano di alcuna certificazione di esenzione.

Solo nei primi due casi si avrà diritto al green pass di guarigione valido 6 mesi, mentre nelle successive condizioni, la valutazione dell’opportunità di vaccinazione avverrà alla fine della quarantena o del percorso diagnostico.
Le precauzioni, ovvero le condizioni che possono aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o compromettere la capacità di risposta immunitaria del vaccino. A titolo di esempio: in presenza di casi molto rari di miocardite e pericardite dopo la somministrazione di vaccini a mRNA.