Covid, proroga per il personale impegnato nell’emergenza in Sicilia: la circolare di Razza

In vista dello scadere dello stato di emergenza a fine mese, sono quasi 9 mila i precari che, temendo di perdere il posto, chiedevano maggiori garanzie alla Regione

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In Sicilia i contratti di lavoro del personale impegnato nell’emergenza Covid sono prorogati fino al 31 dicembre 2022. Così stabilisce la circolare dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e del direttore generale della pianificazione strategica Mario La Rocca. Il documento è stato inviato alle Aziende Sanitarie, al Cefpas e alle organizzazioni sindacali della sanità regionale.

In vista della scadenza dello stato di emergenza a fine mese, sono quasi 9 mila i precari che, temendo di perdere il posto, chiedevano maggiori garanzie alla Regione. Garanzie che adesso sono arrivate.

Covid, proroga dei contratti di lavoro

La circolare dell’assessorato infatti invita le Azienda sanitarie della Sicilia alla proroga dei rapporti in essere fino a fine anno “anche attraverso una loro rimodulazione oraria, nei limiti di capienza dei fabbisogni di personale”. Questo nell’ambito della necessaria riorganizzazione dei servizi connessi alla campagna di vaccinazione e delle attività per il contrasto alla pandemia.

“Previa analitica ricognizione del fabbisogno – si precisa – e comunque sulla base delle esigenze organizzative presenti nelle diverse realtà aziendali e fermo restando che deve essere comunque mantenuto un presidio adeguato di personale che in caso di necessità possa far fronte con immediatezza a un possibile riacutizzarsi dell’emergenza pandemica“.

Medici, amministrativi e tecnici

Per quanto riguarda i medici specializzandi, le Asp potranno procedere alla proroga per tutto il 2022 in assenza di altri soggetti idonei da graduatorie concorsuali e nell’impossibilità di utilizzare personale in servizio. Via poi ai bandi di concorso di stabilizzazione, in coerenza con le esigenze di fabbisogno, dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023. Potrà accedervi chi ha almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi. Almeno sei mesi devono ricadere nel periodo che va dal 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.

Per i non specializzandi e il personale non medico, le Asp potranno attivare in house, di concerto e con il supporto del Cefpas, i corsi formativi per il riconoscimento dell’attestato di Emergenza Sanitaria Territoriale. Si tratta di corsi finalizzati a potenziare le attività di ausilio e supporto presso le strutture di emergenza urgenza e le Centrali operative del 118. La ricognizione di questo tipo di personale va comunicata entro il 25 marzo.

Per amministrativi, informatici e personale non sanitario, si riconosce l’importanza dell’impiego al fine dell’espletamento di tutti gli adempimenti. “Essi alimentano infatti il sistema di sorveglianza dei dati, quello di segnalazione dei positivi e la registrazione delle vaccinazioni”. La circolare invita quindi alla proroga dei rapporti con possibilità di rimodulazione oraria. Le aziende, tuttavia, dovranno compiere un’autonoma valutazione in ordine alle proroghe e realizzare una ricognizione dei fabbisogni.

Covid, tra proroghe e concorsi

 “Al fine di consentire un ripristino delle ordinarie attività di reclutamento dall’esterno nel periodo infra descritto, codeste Aziende in indirizzo dovranno procedere all’indizione di apposite procedure selettive per la formulazione graduatorie, anche a tempo determinato”. Così stabilisce, infine, il documento.

Le procedure dovranno essere espletate sempre nel rispetto della programmazione aziendale approvata e della sostenibilità economica risultante dai bilanci aziendali. Per i precari si potranno prevedere requisiti specifici di valutazione che valorizzino il servizio prestato durante l’emergenza pandemica.

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