Covid, Razza: “Restrizioni per i comuni con meno del 60% di vaccinati”

“Il garante della privacy non ha colto lo spirito necessario di alcuni provvedimenti che la nostra regione ha bisogno di introdurre”, ha affermato l’Assessore alla Salute della Regione Siciliana

covid

“Ritengo che nel mese di settembre, e soprattutto la prossima settimana, si potrà verificare un ulteriore aumento dei contagi. Tuttavia sono convinto che l’adesione alla campagna vaccinale, con alcune delle misure che si stanno adottando, farà registrare dei segnali positivi”. Queste le parole rilasciate oggi a Sky Tg24 da Ruggero Razza, assessore alla Salute della Regione Siciliana. “

Noi oggi, con un’ordinanza del presidente Musumeci – ha proseguito – stiamo attivando dei centri in ognuno dei comuni della Sicilia che hanno un numero di vaccinati inferiore al 60% del campione. Ed in queste ore si stanno anche valutando delle restrizioni che possano riguardare proprio questi comuni, con l’obiettivo è di favorire la vaccinazione. Alcune delle nostre iniziative, come l’utilizzazione di regole particolari nell’accesso agli uffici pubblici, hanno visto il Garante della Privacy non cogliere lo spirito assolutamente necessario di provvedimenti che una Regione, caratterizzata da un basso tasso di adesione alla campagna vaccinale in alcune fasce generazionali, ha bisogno di introdurre degli elementi che convincano in maniera libera i cittadini a doversi vaccinare”.

“OLTRE IL 90% DEI RICOVERATI SONO NON VACCINATI”

Oltre il 90% dei ricoverati in terapia intensiva sono non vaccinati – ha continuato Razza – e lo sforzo che io sto facendo in queste settimane è quello di far comprendere che non c’è antitesi tra il vaccino e la cura. Il vaccino è uno strumento di prevenzione straordinario. Sono convinto che andando incontro ai cittadini, ed aumentando ancora di più il rapporto con i medici di medicina generale, potremo riuscire in questo obiettivo, tenuto conto che la Sicilia è la sesta Regione in Italia per il numero complessivo di dosi vaccinali inoculate”.

Sulla possibile ripresa, in autunno, stiamo facendo una valutazione – Ha specificato l’Assessore -. Dobbiamo uniformarci alle norme nazionali, ed evitare di dare al Garante della Privacy la possibilità di un terzo, inopportuno, intervento. Al momento ci sono intorno agli 850 posti letti di terapia intensiva. I numeri vengono trasmessi con tabelle al ministero della Salute, così come il criterio per l’individuazione degli stessi posti letto. In Sicilia abbiamo ricoverato in terapia intensiva, e solo con il coronavirus, oltre trecento persone contemporaneamente”.

“Oggi siamo a numeri molto diversi – evidenzia infine Razza– e abbiamo fatto una scelta: in questo momento non abbiamo riconvertito gli ospedali che prima erano stati riconvertiti a Coronavirus perché non vorremmo che, nella furia giusta di curare chi è malato di Covid, ci si dimentichi di tutte le altre patologie a partire da quelle cardiorespiratorie ed oncologiche. Non possiamo permetterci di bloccare i sistemi sanitari, non solo quello siciliano ma quello di tutte le regioni italiane, non offrendo le giuste cure a chi non è malato di coronavirus: per fare questo servono strumenti come le cure domiciliari, ma serve soprattutto l’idea di dover utilizzare la protezione del vaccino”.