Il rapporto Covid dell’ultima settimana mette la Sicilia in una posizione di privilegio. Lo rivela il report predisposto dall’Ufficio Statistiche del Comune di Palermo sulla base dei dati nazionali forniti dal Sistan (Sistema statistico nazionale). Ma i numeri non mentono mai e assieme ai sorrisi provocano anche qualche perplessità, specie dopo i recenti casi in cui il sistema di rilevazione anche nella nostra regione ha mostrato qualche falla.
LA QUESTIONE DEI TAMPONI
Partiamo dai sorrisi. La Sicilia in rapporto alla popolazione residente è la regione con il minore numero di tamponi positivi: 62,4 ogni 100mila abitanti, distanziando di pochi decimali la Calabria (62,9). Però – perché c’è sempre un però – siamo gli ultimi per tamponi effettuati con appena 4.734 ogni 100.000 abitanti. Si dirà: il tampone si effettua in presenza di sintomi. Giusto, ma se guardiamo il dato medio nazionale (9.858,8) qualche perplessità sulle virtù siciliane magari potrebbe sorgere, perché se cerchi di meno, di meno trovi.
LA GESTIONE POLITICA
La vicenda Covid nelle regioni italiane ci ha insegnato una cosa: la gestione politica non sempre è stata cristallina. E i Governatori – come i sindaci – vengono spesso messi sul banco degli imputati anche laddove le loro responsabilità sono marginali. Motivo per cui l’essere quasi Covid free diventa vanto di fronte al mondo. In Sicilia il virus è stato meno presente e devastante e la storia un giorno ci dirà perché. Qualche falla è emersa anche da noi ma ha provocato danni quasi nulli.
POSITIVI E DECEDUTI
Torniamo ai sorrisi. Durante la scorsa settimana il numero dei positivi sulla base di 100.000 abitanti è di 0,10, dato che mette la Sicilia al secondo posto dietro alla Valle D’Aosta (nessun nuovo caso). Anche il computo dei deceduti è meno triste che in altre regioni: 5,7 (su 100.00 abitanti, meglio soltanto in Basilicata e Calabria).
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