Nuovi e diversi vaccini anti-Covid sono all’orizzonte, non solo iniettabili ma anche in cerotto e spray e con tecnologie differenti da quelli in uso, potenzialmente validi anche nei paesi con economie e sistemi sanitari fragili, indietro con le campagne vaccinali perché con ridotto accesso ai vaccini ora disponibili: è la prospettiva che si intravede con uno studio dell’università Unisanté di Losanna, in Svizzera, che pone sotto i riflettori la possibilità di un vaccino-cerotto.
Secondo i media svizzeri, il vaccino di nuova generazione funziona su un principio diverso dai vaccini attuali e non utilizza l’mRna. Il medicinale mira a indurre l’immunità cellulare piuttosto che la produzione di anticorpi, affidandosi ai linfociti T per eliminare le cellule infette dal virus e impedirne la riproduzione.
La sperimentazione del vaccino-cerotto prenderà il via il 10 gennaio presso l’università di Losanna. Nella prima fase il vaccino non avrà ancora la forma di cerotto ma sarà somministrato utilizzando micro-aghi da meno di un millimetro. I primi risultati saranno disponibili entro giugno; se gli studi clinici di fase 1, 2 e 3 daranno risultati soddisfacenti, il vaccino definitivo sarà disponibile intorno al 2025.