Coronavirus in Sicilia, è record: 1095 nuovi casi positivi e 16 vittime

I dati di oggi in Sicilia: 277 nuovi positivi a Palermo

Il Coronavirus continua ad imperversare nell’Isola. Nonostante le misure restrittive varate dal Governo di Giuseppe Conte nel nuovo decreto, i dati statistici dei contagi da Covid-19 continuano ad aumentare. Sono 1095 i casi in più rispetto alla giornata di ieri, dato che porta gli attualmente positivi a 15.324, come emerge dal bollettino di oggi 1 novembre. Sono 1.131 le persone ricoverate, di cui 132 in terapia intensiva e 13.358 in isolamento domiciliare. 197 i guariti. Si registrano invece sedici nuove vittime da covid-19: il totale sale così a 518. I tamponi effettuati sono 8.547.

I nuovi casi siciliani di coronavirus sono così suddivisi: 277 casi a Palermo, 316 a Catania, 106 a Messina, 10 a Trapani, 100 a Siracusa, 82 a Ragusa, 49 a Enna, 110 ad Agrigento e 45 a Caltanissetta.

CORONAVIRUS IN ITALIA

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 29.907 nuovi casi positivi da coronavirus e 208 morti a causa del Covid-19. Le persone attualmente ricoverate sono 20.841 (1.032 in più rispetto a ieri), di cui 1.939 nei reparti di terapia intensiva (96 in più di ieri) e 18.902 ricoverate con sintomi (936 in più di ieri). Sono stati analizzati 183.457 tamponi e testate 117.478 persone. È risultato positivo il 16,3 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 31.756, i decessi 297.

Drive-in Fiera, 2.995 tamponi e 255 positivi in tre giorni

Sono state 811 le persone che si sono sottoposte domenica mattina al tampone rapido per il coronavirus in modalità drive in alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. Gli 84 utenti che sono risultati positivi, hanno effettuato immediatamente dopo il tampone molecolare.

TOTI: “ANZIANI NON INDISPENSABILI”. E’ BUFERA

“Il Paese non può permettersi un nuovo lockdown”. Scrive sul proprio profilo Twitter il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il quale in una nota sui social suggerisce che bisogna intervenire sulla categoria più fragile, gli anziani.