Covid19, infermiere palermitano vaccinato in fin di vita

La preoccupazione del sindacato Nursing Up: “Si faccia chiarezza”

Come tanti colleghi, otto mesi fa aveva completato il ciclo vaccinale. Chiediamo a questo punto seri e dettagliati approfondimenti. E non accettiamo, in alcun modo, che tutto ciò finisca nel calderone, ‘timbrato’ come un fatto normale e sfortunato, che rientra nella della mera casistica di quel 5% di inefficacia del vaccino anti-covid.” Così Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up in merito al contagio da Covid 19 di un infermiere di 43 originario di Palermo già sottoposto alla prima dose a gennaio e coperto con la seconda nelle settimane successive. L’uomo versa in gravissime condizioni e si trova ricoverato in terapia intensiva all’Istituto Mediterraneo trapianti.

GLI INFERMIERI CHIEDONO SI FACCIA CHIAREZZA

“La nostra richiesta pubblica al Ministero della Salute, affinché delle motivazioni dei tanti contagi tra gli operatori sanitari sia data contezza attraverso studi ed approfondimenti specifici. Non riteniamo bastevoli meri e variegati pareri, ancorché meritevoli della massima attenzione quando resi da autorevoli personalità del mondo scientifico: i nostri infermieri chiedono posizioni ufficiali sostenute da evidenze scientifiche. In queste ore, come ci riferiscono i nostri referenti, l’uomo, infermiere originario di Palermo, sarebbe in fin di vita per una gravissima forma di polmonite. È stato trasferito sabato scorso dalla Terapia intensiva dell’ospedale Cervello di Palermo, all’Istituto Mediterraneo trapianti per essere sottoposto a respirazione extracorporea (Ecmo), ultima possibilità per salvargli la vita”.

IL SINDACATO PRETENDE DI SAPERE QUALI SIANO I LIVELLI DI COPERTURA

Dunque, i sindacati alzano la voce: “Chiediamo di conoscere quali sono i livelli di copertura immunitaria del vaccino rispetto alla variante DELTA. Chi ci assicura che siano gli stessi della variante originaria ALFA? Siamo certi si tratti ancora del 95%, oppure l’efficacia si è ridotta?”. Una vicenda destinata a rendere ancora più incandescente la polemica sull’efficacia dei vaccini. Sono due le correnti di pensiero predominanti, sulla base delle quali, quotidianamente, avviene uno scontro senza esclusione di colpi.