Crisi bollette, rincari senza sosta: gas alle stelle con aumenti del 4,6% da questa data

Il costo del gas diventerà insostenibile proprio da questa data e le bollette lieviteranno come mai prima d’ora. Segnati il giorno.

Il gas è una di quelle risorse a cui è impossibile rinunciare, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno.

Infatti le bollette del gas pesano di più sul budget familiare in inverno, quando vengono attivate le caldaie per riscaldare le case.

Tuttavia, un aumento del genere non si era mai visto prima e adesso le bollette saliranno alle stelle mettendo in crisi diverse famiglie.

Sono stati registrati dei rincari pazzeschi rispetto a poco tempo fa e questo porterà ad un unico ed inevitabile epilogo: il prosciugamento dei conti della maggior parte delle persone.

Gas alle stelle e bollette lievitate, tutti al verde

Stando a quanto riportato da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), il costo del gas è tornato ad aumentare in Italia e questo con un +4,6% che non è per nulla indifferente sulla spesa finale che ogni famiglia deve affrontare. Sempre secondo i dati di Arera, una famiglia media ‘tipica’ che spende circa 1.100 metri cubi di gas all’anno ha avuto un aumento di 122,15€ in un preciso momento di quest’anno.

Si tratta di una data che ti devi assolutamente segnare sul calendario per riuscire a capire come puoi provare a non farti prosciugare tutti i tuoi risparmi. L’aumento del 4,6% è stato registrato nel mese di novembre e dato il momento storico in cui stiamo vivendo, molto probabilmente questo aumento continuerà nei mesi successivi.

Un problema non indifferente

L’aumento registrato del 4,6% non riguarda le spese accessorie ma i prezzi all’ingrosso. Infatti i rincari sono legati alla materia prima raggiungendo i 45,13€ al megawattora. Se prendiamo come punto di riferimento il mercato libero, notiamo che il costo del gas naturale è arrivato a 51,20€ al metro cubo rappresentando il 42% della bolletta del gas complessiva.

Sui mercati internazionali, il prezzo del gas è aumentato del 28% a partire dall’inizio di questo 2024. Il motivo è relativamente semplice: l’arrivo prematuro della stagione fredda. Infatti, in molti paesi europei le temperature hanno iniziato ad essere più pungenti già dal mese di ottobre facendo consumare le scorte più velocemente del normale. Per fortuna, in Italia non dobbiamo temere che le scorte si esauriscano perché i siti di stoccaggio sono ancora pieni oltre il 90% e sono tra i più ampi di tutta l’Europa. D’altronde è logico, qui l’inverno non è così pungente e freddo come può essere in altre nazioni.