Crisi della Lega in Sicilia, Igor Gelarda: “Azzerare tutto”

Acque agitate nel partito in Sicilia: sotto osservazione la gestione di Nino Minardo. L’appello a Matteo Salvini

prima l'italia

Matteo Salvini e Igor Gelarda

Igor Gelarda ha affidato a Facebook la sua personale analisi sugli esiti delle elezioni amministrative a Palermo, decisamente insoddisfacenti per la Lega-Prima l’Italia.
L’ormai ex consigliere di Palazzo delle Aquile esprime, in un lungo post, un forte disappunto in merito alla gestione del partito da parte dell’attuale segretario regionale Nino Minardo.
La richiesta di Igor Gelarda, rivolta direttamente a Matteo Salvini, è molto chiara.
Ovvero, azzerare tutto e tornare dalla parte della gente, ascoltando e recependo le istanze del territorio.

LE CRITICHE ALLA DIRIGENZA

Secondo Igor Gelarda, “il risultato pessimo” registrato da Lega/Prima l’Italia in occasione delle elezioni dello scorso 12 giugno, avrebbe dovuto sollecitare la necessità di una riflessione.
“Occorreva convocare immediatamente – spiega – un’assemblea plenaria degli iscritti, dei pochi amministratori rimasti e della dirigenza”.
Un preciso je accuse che ha come destinatario proprio Nino Minardo.
L’esito insoddisfacente delle elezioni, come suggerisce Igor Gelarda, potrebbe tuttavia rappresentare una buona occasione per riflettere e recuperare i consensi perduti.

ASPETTATIVE DELUSE

“Un pericoloso campanello d’allarme – commenta Igor Gelarda in merito al flop elettorale – che dovrebbe indurre Matteo Salvini a rivedere profondamente l’assetto del partito a livello regionale, dando di nuovo voce ai territori”.
Sono i numeri a parlare.
“Siamo passati dall’ incredibile risultato del 21% alle europee di tre anni fa – spiega –  al 2,5 % di Agrigento di un anno e mezzo fa fino a un 5%  di Palermo, adesso, per miracolo”.
Un’espressione, quest’ultima, che Igor Gelarda utilizza per sottolineare come, proprio nel capoluogo siciliano, la Lega possedesse una forza teoricamente invincibile sul campo.
Quantificabile, precisamente, in cinque consiglieri comunali uscenti, due deputati all’Assemblea Regionale Siciliana , un assessore regionale e un deputato nazionale, tutti palermitani.
Malgrado ciò, lo sbarramento è stato superato grazie a soli duecentocinquanta voti, davvero pochissimi.
“È chiaro che il partito nell’isola non è più attrattivo – osserva –  e non incarna più quella forza di rottura con la cattiva politica siciliana che la gente si aspettava”.

ASTENSIONISMO E SFIDUCIA NELLA POLITICA

“La gente non arriva più a fine mese – afferma Igor Gelarda – e le persone vogliono risposte”.
“In città hanno votato quattro cittadini su dieci – spiega – perché ormai la sfiducia nella politica è totale”.
Quello dell’astensionismo è il dato più grave di Palermo – specifica –  praticamente ignorato da tutti”.
“E la Lega, che in Sicilia risposte non ne ha date  – osserva –  è stata punita”.
Non manca, da parte di Igor Gelarda, una disamina del proprio risultato alle urne.
“Sono orgoglioso delle mie ottocentoquarantasei preferenze – dichiara – certamente meno di quelle che mi aspettavo, ma tantissimi voti sono stati annullati o andati persi”.
Di certo, non ha giovato il cambiamento di simbolo a tre mesi dalle elezioni.
“Senza dimenticare lo svolgimento della competizione elettorale – aggiunge – degno di un paese del Sud America degli anni ottanta”.
“Ma i miei – rivendica –  sono tutti voti frutto di una politica pulita e fatta per strada ogni giorno, per cinque anni”.
“Per quale motivo oggi un siciliano – chiede –  dovrebbe votare ancora la Lega?”.
Secondo Igor Gelarda, si tratta infatti di “un partito che non ha rotto con gli schemi del passato, che in Sicilia è gestito da persone che hanno già governato senza che nulla cambiasse nell’isola”.

IN ATTESA DELLE RISPOSTE DI MATTEO SALVINI

“Ecco perché adesso – prosegue – chiedo un profondo momento di analisi da parte di Matteo Salvini, perché io voglio stare in un partito che affronta le necessità delle persone e che non deve chiudersi nei palazzi e chiedere solo posti di potere”.
“Altrimenti non ha senso – spiega – e si viene puniti come lo siamo stati noi il 12 giugno scorso a Palermo”.
“Ho comunicato le mie riflessioni – precisa – a Matteo Salvini e ora mi aspetto che si avvii una lunga riflessione e che la Lega cambi completamente aspetto e assetto”.
“Diversamente – avverte Igor Gelarda a conclusione del lungo post – in Sicilia il partito non avrà più alcuna speranza, già a partire dalle prossime elezioni regionali in autunno”.