Imperversano le polemiche sul centrodestra nella corsa per le amministrative a Palermo. Uno dei tasti dolenti è la designazione di Antonella Tirrito come possibile assessore nel caso di vittoria del candidato sindaco Roberto Lagalla. Una designazione che parrebbe provenire da Totò Cuffaro e che, pertanto, fa storcere il naso a chi non ritiene consono il nuovo impegno in politica di quest’ultimo.
“Sono giorni che Roberto Lagalla cerca di scrollarsi di dosso le accuse che gli piovono da tutte le parti, ma Totò Cuffaro oggi lo richiama all’ordine e gli ricorda che un assessorato spetta a lui. D’altra parte finora Lagalla sugli assessorati non ha toccato palla, limitandosi ad accogliere le richieste dei partiti della sua ampia e famelica coalizione. È ai cittadini che invece non promette nulla, visto che il programma è il grande assente della sua campagna elettorale. Lagalla promette che studierà in seguito i problemi di Palermo. Per ora è evidentemente troppo occupato a prendere nota delle pretese dei suoi supporter”. Così qualche giorno fa ha dichiarato Mariella Maggio, della segretaria provinciale di ArticoloUNO, partito di centrosinistra.
Ribatte prontamente Totò Cuffaro. “Non so cosa sia ArticoloUno ma so chi è Mariella Maggio. È abituata a dire menzogne e a travisare la realtà. Io non sono abituato a dare ordini e neppure a riceverli. Roberto Lagalla non prende ordini da nessuno e meno che mai da me. La designazione di Antonella Tirrito come assessore l’ha fatta lui e la DC l’ha condivisa. Non avrebbe potuto scegliere di meglio. È una donna da sempre impegnata nel mondo cattolico e che condivide con la DC i valori della dottrina sociale della Chiesa. Ammesso che abbia voglia, la Maggio se ne faccia una ragione e, se lo ritiene opportuno, si occupi di come dare una cristiana o se vuole laica sepoltura alle bare che aspettano silenziose”.
Sulla questione interviene ora Antonella Tittito in prima persona. La 37enne, parte del Consiglio diocesano di Azione cattolica, sottolinea la sua appartenenza al mondo della chiesa e del sociale, più che a quello della politica.
Lo ha dichiarato in un’intervista a Repubblica Palermo. “Non ho mai avuto una tessera di partito, ma soltanto la tessera dell’Azione cattolica da quando avevo due anni, proprio come i miei genitori. Mi riconosco soltanto in una matrice cattolica e sociale. Nient’altro. Se proprio devo appartenere a qualcuno, sento di appartenere alla gente“.
Antonella Tirrito è anche presidente dell’associazione “Le balate”, attiva nel territorio dell’Albergheria. “Sento di essere molto trasversale. Anche esponenti del centrosinistra si complimentano con me”, sottolinea.
Sulla figura di Cuffaro resta prudente, ma prende le adeguate distanze. “La mia matrice cattolica mi porta al perdono e non alla condanna. Proprio per il mio civismo non appartengo a nessuna collocazione politica. Non ho mai avuto una tessera di partito, nemmeno quella della Democrazia cristiana“.
Da qui, dunque, la menzione del rapporto con Roberto Lagalla, conosciuto nelle vesti di assessore regionale all’Istruzione, proprio grazie alle attività di volontariato nelle scuole. “Poi, durante la campagna elettorale, tanti del mondo sociale e cattolico gli hanno fatto il mio nome. Lui ha scelto e tutti gli altri hanno condiviso la sua scelta. Mi conosce anche perché ho collaborato come consulente a titolo gratuito con l’assessorato di Totò Cordaro e da gennaio sono nel suo staff all’Ars”.