Cupole, paesaggi urbani e luoghi del cuore: le opere di Marco Favata in mostra a Palermo

La personale pittorica è in corso nella sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E del “Centro d’arte Raffaello”

Una mostra che racconta il talento di uno degli artisti contemporanei più rappresentativi ed emblematici, nome di punta del “Centro d’arte Raffaello”: il palermitano Marco Favata, particolarmente apprezzato per la straordinaria capacità di tradurre, attraverso la pittura, pensieri e luoghi che ammaliano e conquistano lo spettatore.
Inaugurata sabato 2 dicembre nella sede di via Emanuele Notarbartolo 9/E, l’esposizione – ultimo appuntamento nell’ambito della fortunata rassegna “Aperitivo con l’artista”, ideata dal direttore artistico della galleria Sabrina Di Gesaro – rimarrà fruibile, con ingresso libero e gratuito, fino al 13 gennaio del 2024.
Curata dal critico d’arte Giuseppe Carli, si tratta della prima personale di Marco Favata negli spazi del “Centro d’arte Raffaello”, dopo una serie di innumerevoli eventi culturali che hanno registrato un consenso altissimo.

DAGLI ESORDI AL SUCCESSO 

La mostra suggella il rapporto, ormai consolidato, tra la galleria e l’artista, nato a Palermo nel 1977.
Dopo il diploma presso il Liceo Artistico “Eustachio Catalano”, si iscrive alla Facoltà di Architettura prima nel capoluogo siciliano e successivamente a  Firenze.
La Toscana rimarrà per sempre nel suo cuore: Volterra, San Gimignano e Larderello sono i luoghi a cui è più affezionato.
La Sicilia, dove l’artista è tornato definitivamente con la famiglia nel 2012, rappresenta comunque, per Marco Favata, il luogo del cuore e, dopo aver vissuto in alcune regioni italiane per brevi o per lunghi periodi, ha rivalutato le bellezze della propria isola d’origine.
Da sempre appassionato cultore di arti figurative, pur da autodidatta, si affaccia ufficialmente al mondo della pittura nel 2016 prendendo parte a numerose rassegne in spazi pubblici e privati e partecipando a mostre collettive di livello nazionale e  internazionale con l’editore Sandro Serradifalco.
Nel 2018, a seguito della collaborazione con il dottore di Ricerca in Studi culturali e visuali, l’antropologa dell’arte Fabiola Di Maggio, nella vita di Marco Favata si apre una nuova fase di sperimentazione, proiettata alla cultura visuale.
Il suo approccio iniziale con l’arte risale alle scuole medie, con un primo posto conquistato per un  disegno su un  tema ecologico.
È proprio a partire da quel momento che l’interesse verso il disegno e le tecniche pittoriche si intensifica, solcando la strada per gli studi liceali.
Nel 2021 inizia la sua collaborazione con il “Centro d’arte Raffaello” di Palermo che lo vede impegnato sin da subito nell’ambito di  molti progetti di successo quali la rassegna “Ogni artista è un’isola”, la collettiva “Palermo Musa”, omaggio alla città a fianco di Croce Taravella e Giorgio Prati, passando per la bi-personale istituzionale “Made in Sicily” a Cefalù insieme a Matteo Must, patrocinata dall’amministrazione comunale e tenutasi all’Ottagono Santa Caterina, fino al confronto dialogico con lo scrittore Antonino Prestigiacomo alla Tonnara Bordonaro.
Artista contemporaneo sempre alla ricerca di nuove soluzioni, a seguito della propria formazione universitaria, strizza l’occhio alle nuove tecnologie delle costruzioni prediligendo  materiali innovativi al passo con i tempi, utilizzati nei cantieri edili e nel design contemporaneo.
Le schiume di poliuretano espanso, per la grande capacità autogenerativa, e le resine sintetiche, in linea con il suo concetto di arte, sono i materiali che lo contraddistinguono.

ARTISTA DI PUNTA DEL “CENTRO D’ARTE RAFFAELLO” 

Tra le tecniche utilizzate nella produzione delle sue opere, l’action painting e le colature di colore si rivelano le più adatte.
“Quello di Marco Favata – spiega Sabrina Di Gesaro – è un cammino simbolico e fisico al contempo, che parte dall’osservazione del reale, da passeggiate tra strade, fontane e chiese, camminamenti lenti e curiosi che conducono l’artista a inerpicarsi su scale, cupole e tetti e ad accedere a terrazzamenti inaccessibili, giungendo alla scoperta di prospettive nuove che rivelano visioni”.
“L’occhio di Marco Favata – osserva la dottoressa Sabrina Di Gesaro – è un filtro attraverso cui vede e interpreta i luoghi in modo unico”.
La stessa visione “unica” viene rielaborata in studio dall’artista, attraverso il passaggio intermedio della fotografia, fino alla rappresentazione pittorica in cui all’elemento realisticamente esistente si aggiunge un accenno simbolicamente metaforico.
“La serie di opere – sottolinea Sabrina Di Gesaro – è solo apparentemente figurazione paesaggistica: è, piuttosto, il dono di un’esperienza personale, di una sensibilità e di una visione del mondo che influenzano la percezione dei luoghi”.
“La scoperta di siti inesplorati è solo iniziata – anticipa il direttore artistico della galleria – perché la personale prevede ulteriori tappe con l’inserimento di opere dedicate a Roma e Venezia, che raccontano un’evoluzione artistica inarrestabile”.
La “poetica” di Marco Favata annulla del tutto il luogo, invitando l’osservatore a esplorare il delicato equilibrio tra la creazione umana e lo splendore delle cose.

Sabrina Di Gesaro e Marco Favata durante il vernissage

“Marco Favata – conclude – approda, con la mostra, a una visione geograficamente più ampia: la sua narrazione si arricchisce di atmosfere e sfumature di altre località italiane, all’insegna di un affascinante viaggio a ritroso”.
“L’ultima collezione di Marco Favata – commenta il critico d’arte e curatore Giuseppe Carli – intreccia l’essenza della natura con l’armonia delle strutture create dall’uomo”.
“Ogni pennellata – afferma – svela una danza armoniosa tra linee organiche e geometrie rigide, creando un arazzo di colori e texture vibranti: è come se il mondo naturale avesse trovato conforto nell’abbraccio architettonico, colmando il divario tra uomo e natura, e poco importa se rappresenta Palermo, Roma o la Puglia”.
Marco Favata è un artista profondo e dalle capacità visibili: dietro i suoi quadri ci sono tante ore di impegno incessante, ricerca e pura passione frutto di un lunghissimo lavoro, direzionato sia sulla tecnica che sull’armonia del colore.
L’opera realizzata o da realizzare segue un previsto processo creativo: tutto ciò che l’artista ha studiato, le associazioni di idee e la cultura personale, sono le principali fonti di ispirazione, inclinate a una grande esigenza di contemporaneità.

LA RIVISITAZIONE “POP” DELLA CUPOLA DI SAN GIUSEPPE DEI TEATINI 

La serata di inaugurazione della mostra ha rappresentato l’occasione per presentare le prime opere grafiche dell’artista, ritoccate a mano attraverso le colature di colori a smalto.
Edite dal “Centro d’arte Raffaello”, rappresentano una rivisitazione in chiave pop della Cupola più iconica di Palermo, quella di San Giuseppe dei Teatini, al Cassaro, in cui la bellezza maestosa si staglia su quattro coloratissimi sfondi.
Pubblicata sul catalogo Edity Edizioni, la personale sarà disponibile anche nella piattaforma raffaellogalleria.com nella sezione dedicata dal titolo “Mostra in corso”.
L’esposizione rimarrà fruibile tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30.
Il lunedì mattina, la domenica e nei giorni festivi la galleria è chiusa al pubblico.
Per tutto il corso della mostra, inoltre, Marco Favata esporrà un’opera inedita nella sede di Euroansa Palermo, in corso Camillo Finocchiaro Aprile 184/A, grazie alla sinergia con Massimo Amato, consulente della società di mediazione del credito.