La Polizia di Stato ha tratto in arresto un giovane palermitano per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. L’arresto e il sequestro di una rilevante quantità di droga è da ricollegare al colpo d’occhio dei poliziotti e alla loro profonda conoscenza delle dinamiche criminali di quartieri cittadini ad alta densità di spaccio: nello specifico, agenti in borghese del Commissariato di P.S. “San Lorenzo”, nel corso di un servizio di pattugliamento in chiave antidroga, hanno notato la presenza su strada, tra gli alti padiglioni del quartiere Zen, di un giovane che riconoscevano come un pregiudicato del quartiere di Borgo Nuovo.
I poliziotti, persuasi che la presenza del giovane in loco potesse ricondursi ad un possibile “rifornimento” di sostanza stupefacente, hanno ritenuto opportuno temporeggiare e seguire i suoi spostamenti al fine di scoprire i luoghi di approvvigionamento. Quando lo hanno visto dirigersi verso un motociclo col chiaro intento di allontanarsi dal quartiere, sono intervenuti.
Dopo essersi qualificati, hanno sottoposto il giovane a controllo di polizia. L’atteggiamento nervoso e teso del fermato ha insospettito ulteriormente gli agenti che hanno deciso, pertanto, di approfondire l’accertamento. La perquisizione personale ha, di fatto, confermato i sospetti: addosso al giovane è stato rinvenuto un involucro in plastica trasparente contenente sostanza stupefacente, verosimilmente cocaina, dal peso complessivo di 48,5 grammi. Rinvenuti inoltre nella tasca del pantalone circa 1900,00 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio.
Alla luce dei fatti emersi il giovane è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio, mentre lo stupefacente e il denaro sono stati posti sotto sequestro. Il provvedimento è stato convalidato dalla locale Autorità Giudiziaria che ha disposto gli arresti domiciliari.
Giova precisare che l’indagato è indiziato in merito al reato contestato. La sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.