Da Misilmeri allo stadio Barbera, tra lacrime e applausi in ricordo di Sara Campanella

Domenica di emozioni nel ricordo di Sara Campanella, la studentessa di 22 anni uccisa a Messina da un collega universitario. Questa mattina è stata aperta la camera ardente nella chiesa delle Anime Sante a Misilmeri. In tanti hanno accolto la bara della giovane tra lacrime e un lungo commosso applauso
L’auto con il feretro ha attraversato via Nazionale, fino a piazza Comitato, cuore del paese, tra tante persone che sin dalle ore del mattino si sono radunate in virtù dell’apertura della camera ardente. Un lungo applauso ha accolto la bara, poi solo lacrime. Successivamente un momento privato della famiglia davanti la bara di Sara, poi l’apertura della camera ardente per chi voleva dare un ultimo simbolico abbraccio alla giovane. C’è chi ha portato fiori, chi una lettera. Tutto in religioso silenzio, un’intera comunità è ferita dalla morte di Sara. I funerali saranno lunedì mattina.
Sara Campanella è stata ricordata anche dal Palermo prima del match col Sassuolo. Il presidente Dario Mirri ha accolto nella Tribuna Autorità del Renzo Barbera i familiari di Sara Campanella, il fratello Claudio e il cugino Gianluca, invitati dal Club per il primo momento di commemorazione dedicato a Sara e a tutte le vittime di femminicidio. Un mazzo di fiori depositato su un posto della tribuna centrale lasciato vuoto e una maglia numera 10 col nome “Sara”. Poi poco prima del fischio d’inizio, spontaneamente giocatori, dirigenti, tifosi e arbitri si sono lasciati andare ad un lunghissimo applauso per Sara. Anche degli striscioni sono apparsi sia in Curva Nord e in Curva Sud: “In ricordo di Sara. A difesa delle donne, basta femminicidi”, il primo; “Ti rissi no! Sara vive”, il secondo messaggio.