Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al nuovo decreto legge che regola l’uso del Green pass. «È un decreto per continuare ad aprire il Paese», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi commentandolo. Per cui, dal 15 ottobre, i lavoratori che si presenteranno sul luogo di lavoro sprovvisti di certificato verde saranno considerati “assenti ingiustificati”. Se invece verranno trovati sul posto di lavoro senza il passaporto vaccinale, magari sfuggendo ai controlli, per loro scatterà anche la multa, che va da 600 a 1.500 euro. Sono previste sanzioni da 400 a 1.000 euro anche per i datori di lavoro che non effettueranno i controlli. Chi non ha il Green pass avrà comunque il “diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”. Ma, dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro sarà sospeso, senza retribuzione o altri compensi ed emolumenti.
E quindi dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre, fino a quando, cioè, scadrà lo stato di emergenza, il Green pass condizionerà pesantemente la vita di 23 milioni di lavoratori. Pubblici, privati e autonomi. Perché diventerà obbligatorio per tutti i dipendenti del settore pubblico e di quello privato. Dai magistrati ai governatori, dalle badanti, agli elettricisti, idraulici ed elettricisti. Tutti, insomma. Anche, per esempio, i consiglieri eletti nelle prossime elezioni oppure i volontari. La norma varrà anche per gli organi costituzionali: Presidenza della Repubblica, Camere, Senato e Corte Costituzionale, che dovranno comunque definire in che modo applicarla. In ogni caso, sia nel pubblico che nel privato, non dovrà esibire il Green pass chi è esentato dalla campagna vaccinale.
Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti. Si potranno fare nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa. Saranno gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Inoltre è stata estesa la validità dell’esito dei molecolari a 72 ore, mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.