Agli americani e agli inglesi non è andata giù l’oro di Jacobs nei 100 metri. Non l’hanno preso sportivamente. e non ammettono che un italiano possa avere vinto la finale della gara regina dello sport principe dell’Olimpiade. Sono atteggiamenti così biliosi, da far pensare ad un attacco acuto di invidia da parte di chi ha vinto 19 delle 29 medaglie d’oro assegnate nella storia dei Giochi in questa competizione. E quindi forse credono di avere un diritto reale sul titolo.
Le frasi prevalenti negli articoli e nei commenti dei reporters di lingua inglese, ma che rimbalzano anche anche sui social, sono: «Risultato scioccante, ottenuto da un atleta sconosciuto». I giornali Guardian, Times e Washington Post hanno un titolo identico: «Vittoria shock di Jacobs», mentre il Boston Globe titola: «Dal nulla al trono di Bolt». Insistono sul fatto che «nessuno dei suoi rivali conoscesse il nuovo campione olimpico». Anche chi nella finale è arrivato secondo, il delusissimo americano Fred Kerley, ha detto di «non sapere assolutamente nulla di questo Jacobs».
È passato quasi un mese dalla finale di Wembley, ma sembra proprio che gli inglesi non è ancora finita. Non abbiano mandato giù la delusione per la sconfitta degli Europei di calcio. La ruggine di Italia-Inghilterra riaffiora anche ora, dopo l’oro di Jacobs. Il Mirror per sminuire la vittoria dell’italiano, ha definito ironicamente la finale come “The Google 100m”. Rinfacciando a Marcell Jacobs la modesta qualità degli avversari. Sostiene il giornale che si possono trovare notizie dei finalisti solo consultando il noto motore di ricerca. Ma le critiche d’oltremanica non si sono fermate alla notorietà degli sprinter che Jacobs ha affrontato in finale.
Alcuni giornalisti inglesi si sono spinti ancora oltre, lanciando gravissime accuse di doping. Un ex giornalista del Daily Mail, Matt Lawton, ha twittato lanciando ombre sull’integrità di Marcell: “Il nuovo campione olimpico dei 100 metri, Marcell Jacobs, ha corso sotto i 10 secondi per la prima volta a maggio. Poi è arrivato a Tokyo e ha corso prima in 9,84 e poi in 9,80. Bene….”. I commenti dei suoi follower non sono da meno, e non lasciano dubbi. Evidentemente gli inglesi con gli italiani hanno ancora il dente avvelenato per la finale di Euro2020: “Merito delle scarpe magiche?” o anche “A causa del Covid sono diminuiti anche i test (antidoping)”. Altri invece, senza ironia ed esplicitamente, fanno riferimento esplicito all’utilizzo di sostanze illecite.