Da referente dei precari palermitani onesti al “pacchetto di assunzioni” per i figli dei clan. I carabinieri hanno arrestato questa mattina Mimmo Russo (69 anni), ex consigliere comunale di Fdi.
Russo è accusato a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata, corruzione, traffico di influenze illecite aggravato dall’aver favorito Cosa nostra. Avrebbe anche messo a disposizione il suo Caf per l’affidamento in prova di diversi condannati per mafia che così sono riusciti a uscire dal carcere.
Insieme all’ex consigliere, arrestati Gregorio Marchese, definito dal gip la “costola” del politico e figlio dello storico killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, Filippo Marchese, e il consulente d’azienda Achille Andò. Per entrambi, accusati a vario titolo di corruzione ed estorsione, sono stati disposti i domiciliari.
Mimmo Russo è stato negli anni Novanta consigliere di circoscrizione, prima di arrivare al comune. Ha cambiato più volte fazione politica, passando da Alleanza Nazionale al Mpa e poi da Azzurri per l’Italia al movimento Palermo 2022 che sosteneva Leoluca Orlando. Poi è arrivato a Fratelli d’Italia.
Da presidente della Commissione Urbanistica al Consiglio Comunale di Palermo si sarebbe messo a disposizione per soddisfare interessi di persone vicine a Cosa Nostra. I pubblici ministeri gli contestano anche la promessa di voti mafiosi dal boss dello Zen Sandro Diele alle regionali del 2012, in cambio di cibo e buoni benzina.