Daniele Mondello: «Con Viviana stavamo pensando di regalare una sorellina a Gioele»

Le parole del marito a Voxpopuli

Daniele Mondello, marito e padre di Viviana e Gioele trovati morti nelle campagne di Caronia vicino l’autostrada A20 a agosto, torna a parlare cercando di ricostruire i fatti di quella giornata.

«Credo che Viviana sia stata vittima di un incontro sfortunato. In quella maledetta giornata di Agosto una lunga catena di eventi (imprevisti ed imprevedibili) ha distrutto la mia famiglia – dichiara a Voxpopuli – Io credo che Gioele, bambino energico e curiosissimo di tutto, sia stato aggredito da alcuni cani (ricordo che quelli individuati dalla Procura fossero tutti privi di microchip quindi non sappiamo e forse non sapremo mai, quanti realmente fossero liberi di scorrazzare tra le campagne di Caronia).

Probabilmente Viviana ha cercato di difenderlo, forse ha cercato scampo sul traliccio o forse no (sul traliccio non ci sono tracce di mia moglie: niente di niente). Certamente era divenuta un testimone scomodo della morte di nostro figlio; forse un testimone in fin di vita che urlava il proprio dolore e chiedeva aiuto. A quel punto…qualcuno avrà pensato che fosse meglio metterla a tacere per sempre. Prima di uscire di casa ha preparato il sugo e condito del pesce per il pranzo. L’unica fuga è quella che avviene dopo l’incidente probabilmente causato dai due occupati del furgoncino (di una ditta che, tra le altre attività, impianta e manutiene tralicci dell’alta tensione). Viviana, dopo un periodo di paura e smarrimento dovuto alla forzata reclusione in casa a causa del Covid, era tornata quella di sempre: forte, coraggiosa, solare».

LA VITA DI COPPIA E IL DESIDERIO DI VIVIANA

«Abbiamo vissuto insieme diciassette anni. Anni splendidi che abbiamo speso con passione ed amore l’uno per l’altra. I mesi difficili del Covid avevano molto provato Viviana ma, forse anche grazie all’aiuto di nostro Signore, era riuscita a rialzarsi: guardava alla vita con rinnovato entusiasmo e gioia. Nei nostri ultimi giorni di coppia eravamo accarezzati dall’idea di dare una sorellina (questo era il desiderio di Viviana) a Gioele».

ANCORA TANTI PUNTI INTERROGATIVI 

Diverse sono ancora le domande che non trovano risposte nel giallo di Caronia: «Non c’è niente che sostenga l’ipotesi di omicidio-suicidio: nessuna traccia di Viviana sul traliccio…zero sangue, zero impronte digitali, zero essudato – afferma Daniele Mondello – . Le scarpe di Viviana pulitissime (eppure ben due bombe d’acqua si abbattono su Caronia prima che si rinvenga il cadavere di mia moglie). Il suo cadavere privo di una scarpa e di un calzino: perché? Le ferite nel corpo sono tutte nella zona opposta (quella posteriore) al presunto impatto col terreno. Il corpo era seminascosto dalle frasche come a volerlo coprire intenzionalmente. E poi: Viviana alla base di quel traliccio (interamente circondato da un muro di rovi) e Gioele a mille metri di distanza in una zona completamente diversa da quella in cui trovano mia moglie (i due corpi sono separati da una collina, una rete di cinta, ed una lunghissima strada interpoderale). Mia moglie non lo avrebbe MAI abbandonato nostro figlio. Per nessun motivo. Ricordate quando il bambino non si trovava? La Procura cercava un tumulo: dicevano “Viviana lo avrà seppellito. Ebbene: Gioele (le sue spoglie scheletriche) giaceva abbandonato come spazzatura tra la macchia mediterranea. Altro che omicidio suicidio…probabilmente speravano non ne ritrovassimo neppure le ossa. Siamo in attesa dei risultati dell’autopsia ma non ho molta fiducia che si possa arrivare ad una verità certa su ciò che è accaduto:conclude Daniele Mondello-troppi ritardi e troppe incertezze.

Avrei preferito morire io quel giorno piuttosto che questo opprimente vuoto ad ogni passo, ad ogni respiro».