L’ennesimo atto di violenza ai danni dell’ospedale Civico di Palermo si è verificato venerdì sera, quando due donne, parenti di un uomo, hanno danneggiato la porta del reparto di pneumologia subito dopo aver saputo del decesso del proprio familiare. Per le donne è scattata la denuncia da parte della Polizia, intervenuta sul posto. Contatto da Palermo Live, il direttore sanitario Salvatore Requirez ha commentato quanto successo venerdì sera al nosocomio palermitano: “Non servono molte parole per definire l’ennesimo gesto esecrabile ai danni di una struttura e del personale che, a questo punto, con coraggio, affronta quotidianamente il suo lavoro di soccorso e di tutela della salute“.
“Sono espressioni dell’inciviltà profonda che si annida in alcuni ambiti della popolazione – afferma Requirez -. Non conosco i motivi della protesta, ammesso che uno qualsiasi possa mai giustificare simili comportamenti, ma proporrò alla Direzione Generale di attivare, oltre al posto fisso di Polizia che verrà consegnato il mese prossimo, una opportuna valutazione sulla possibilità di predisporre guardie psicologiche 24 ore su 24 nelle sale di attesa“.
L’obiettivo è che queste guardie psicologiche siano “capaci di “controllare e prevenire” i casi più difficili che minacciano di debordare nella barbarie dei congiunti, utilizzando risorse professionali e operative in loro possesso anche allertando chi di dovere per tempo. Infatti gli autori di questi atti vandalici sono soggetti psicologicamente deboli, dall’equilibrio instabile, incapaci di governare le loro emozioni, facili all’ira, completamente ignoranti che esistono modi civili di protestare anche nelle aree di emergenza di un ospedale dove vigono i regolamenti validi per tutto il Paese, incapaci di capire che differenza passi tra un codice giallo e uno rosso, che medici e operatori danno l’anima per strappare in extremis i pazienti alla morte”.
Chi usa la violenza contro ospedali e medici “sono persone che hanno avuto con ogni probabilità percorsi formativi travagliati, una insufficiente scolarità – continua Requirez -, un’educazione basata sulla convinzione che la ragione e la scaltrezza stiano dalla parte di chi alza la voce o di chi alza le mani, che la distruzione gratuita sia l’immediato elemento risarcitorio espresso da un giudizio depositato presso il tribunale della loro testa orientata al teppismo. Di queste frange di società le strutture addette già si occupano. Credo che sia tornato il momento di elevare l’attenzione anche a livello infantile puntando su una formazione efficace e duratura. Quanto all’ospedale aspettiamo la relazione dettagliata sui fatti. Per il resto ci sarà un giudice a Berlino.