Fronteggiare la crisi alimentare degli allevamenti zootecnici causata dal maltempo.
A chiederlo sono i sindaci dei Monti Sicani che, rivolgendosi alla Regione Siciliana, sollecitano l’attivazione immediata e tempestiva di una tavolo di crisi che preveda misure di ristoro.
Gli amministratori, inoltre, sottolineano la necessità di un piano d’azione mirato e strutturato che contempli misure di investimento.
La richiesta dei primi cittadini giunge a seguito di un vertice con gli allevatori.
L’esame sulla generale situazione degli allevamenti del comprensorio si è tenuto nell’Aula Consiliare del Comune di Cammarata, in provincia di Agrigento.
Nello specifico, i Comuni coinvolti sono Castronovo di Sicilia, Alia, Cammarata, San Giovanni Gemini, Lercara Friddi, Vicari e Roccapalumba.
I sindaci Vitale Gattuso, Antonino Guccione, Giuseppe Mangiapane, Custode Zimbardo, Luciano Marino, Antonio Miceli e Benito Giunta hanno trasmesso una nota al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e all’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, in cui sottolineano l’esigenza di “approfondire la delicatissima situazione in atto”.
Un’emergenza straordinaria causata dal maltempo che, come recita la stessa nota, “mette in ginocchio gli allevatori siciliani, sempre più preoccupati del loro destino e per il futuro”.
“Pur avendo sperato in una normalizzazione della situazione meteo – spiegano – le piogge non hanno dato la sperata tregua e hanno anzi causato danni irreparabili alle produzioni delle leguminose da foraggio, dei cereali e quindi delle paglie“.
“Tale situazione – precisano – si ripercuote irrimediabilmente sull’intero comparto agricolo e quello dei trasformati, settore trainante dell’economia dell’entroterra siciliano”.
A preoccupare gli amministratori non sono soltanto la mancanza e l’impraticabilità dei pascoli e l’impossibilità di disporre foraggi, ma anche e soprattutto la difficoltà nell’approvvigionamento delle foraggere.
Il maltempo ha duramente messo alla prova il comparto dell’allevamento e delle attività che vi ruotano attorno.
“Le conseguenze – sottolineano i sindaci – non possono e non devono essere sottovalutate o peggio ignorate”.
“Gli allevatori sono costretti a prendere atto – spiegano – che, per la generale situazione venutasi a determinare a livello regionale ma anche nazionale, hanno come unica alternativa per il mantenimento del bestiame i mangimi con costi sempre più insostenibili“.
“L’intero settore primario regionale è in seria difficoltà – affermano – con la certezza che si determinerà una perdita di posti di lavoro e di commesse e il serio rischio di una contrazione del numero di attività agricole dell’intera regione”.
I primi cittadini, inoltre, lamentano all’unanimità i disagi provocati alle lungaggini burocratiche.
“Gli strumenti di supporto e solidarietà messi in campo in situazioni di crisi – osservano – hanno creato aspettative sempre disattese, non rispondendo in maniera tempestiva e pragmatica alle necessità degli imprenditori agricoli”.
“Appare dunque evidente – concludono – che la politica debba dettare un passo diverso rispetto al passato, ponendo sin nell’immediato azioni concrete che possano arginare le difficoltà del settore”.