Nessuna fatalità nella morte del biologo palermitano Darin D’Anna Costanzo, ma una diagnosi sbagliata e per un esame istologico che non rilevò tempestivamente un tumore maligno, impedendo al paziente di curarsi in maniera corretta. Questo è in sintesi il pensiero del Gip di Palermo Filippo Serio. D’Anna è morto a 35 anni nel 2020 a causa di una malattia, un raro sarcoma, che lo aveva colpito un paio di anni prima.
Adesso a processo andranno quattro medici del San Raffaele Giglio di Cefalù e del Cervello di Palermo. Si tratta di Filippo Boniforti, Aroldo Gabriele Rizzo, Angelo Vetro e Giancarlo Pompei. L’accusa è di omicidio colposo, come si legge nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia.
Il giudice ha quindi accolto la tesi della famiglia del trentacinquenne, rappresentati dagli avvocati Salvatore Vitrano e Nino Agnello. La Procura aveva chiesto l’archiviazione.
Darin D’Anna Costanzo era un lavoratore e studente. Dopo il diploma al liceo “Meli” di Palermo, si è iscritto all’Università nella facoltà di Biologia dove a seguito della sua scomparsasi è deciso di dargli la laurea magistrale post mortem. Le sue passioni principali erano il mare, la canoa e il tennis, in molti lo ricordano per avere organizzato diversi eventi, tra i più importanti in città.