Bufera nella sanità siciliana: i carabinieri hanno eseguito tre ordinanze di misura cautelare ai domiciliari per un dirigente e due collaboratori dell’Assessorato alla Sanità; si tratta di Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, braccio destro dell’assessore Razza; il funzionario Salvo Cusimano e Emilio Madonia, quest’ultimo dipendente di una ditta che si occupa dei dati informatici dell’assessorato. I tre sono accusati di vari episodi di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
Sono diversi gli indagati, tra questi anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza. Le indagini portate avanti dalla Procura di Trapani dopo la scoperta di diversi tamponi alterati in un laboratorio di Alcamo negli ultimi mesi del 2020. Accuse molto pesanti: infatti, i coinvolti avrebbero alterato i dati sulla pandemia. I dati sui positivi venivano falsificati, numero di tamponi gonfiati per far apparire la situazione pandemica in Sicilia meno pesante e quindi condizionare i provvedimenti da Roma.
In particolare negli ultimi cinque mesi i dati sarebbero cresciuti più volte in maniera preoccupante, ma il tutto è stato nascosto. Secondo il giudice delle indagini preliminari si è difronte a un disegno politico scellerato”. Estraneo, da quello che emerge dalle indagini, il presidente della Regione Nello Musumeci: “pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”.