25 miliardi di euro stanziati dal provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. E’ il Decreto Agosto annunciato venerdì sera dal premier Conte. Che rinnova e proroga il REM, il Reddito di Emergenza per i più bisognosi, ma ha un particolare riguardo verso gli stagionali del turismo e dello spettacolo. Fino alla pubblicazione del decreto c’era l’ipotesi del bonus ristorante, sostituito in corso d’opera con l’anticipo del cashback (il meccanismo dei rimborsi per chi paga con carta) all’1 dicembre. C’è la proroga della scadenza dei licenziamenti, ma con tempistiche differenziate a seconda dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali. C’è l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali fino al 31 dicembre 2020, per chi non chiede l’estensione della cassa integrazione. Una manovra che porta così il conteggio delle risorse complessive messe in campo per rispondere all’emergenza Coronavirus ad un complessivo di 100 miliardi. Ecco le misure nel dettaglio.
Al posto del bonus ristoranti ritorna il cashback, attivo dall’1 dicembre 2020, in armonia con le vacanze di Natale. Si tratta di un sistema a punti che ha l’obiettivo di incentivare l’utilizzo dei pagamenti cashless (quindi senza contante): in pratica, una parte dei pagamenti effettuati con carta di credito o bancomat verranno restituiti. Sarà, spiega il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, “un meccanismo a punti, non di sconti, che consente di cumulare il vantaggio di un certo numero di transazioni per avere indietro risorse che posono variare a seconda del numero di transazioni, potranno beneficiarne tutti i consumatori italiani e consentirà di avere questi rimborsi in tranche semestrali prima delle vacanze e poi dell’anno successivo”. Ancora in fase di definizione, questo sistema consentirà di usufruire di bonus “fino a duemila euro”, come affermato dal premier Conte. Il cashback si applica a più attività, non solo ai ristoranti.
Aree svantaggiate – Per le aziende situate nelle aree svantaggiate, il decreto introduce uno sgravio del 30% sui contributi pensionistici. La misura è finanziata per gli ultimi tre mesi di quest’anno.
Cassa Covid – Cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga previsti per l’emergenza sono prolungati per un massimo di 18 settimane. Per le aziende che non richiederanno l’estensione della cassa integrazione, verrà riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020. In pratica, un’azienda potrà decidere se chiedere 18 settimane in più di ammortizzatori o se, per un tempo equivalente, chiedere l’esonero contributivo.
Assunzioni – Per chi assume lavoratori subordinati a tempo indeterminato entro fine anno, in presenza di un aumento dell’occupazione netta, è prevista l’esclusione dal versamento dei contributi previdenziali fino a un massimo di sei mesi dall’assunzione.
Licenziamenti ‘spalmati’ – Resta vietato l’avvio di procedure di licenziamento individuali, così come restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio. Allo stesso modo sono sospese le procedure di licenziamento collettivo. Questo vale per i datori di lavoro che non hanno fruito integralmente della cassa integrazione o dell’esonero dai contributi previdenziali. A seconda dei casi, il blocco dovrebbe scadere tra il 17 novembre e il 31 dicembre.
Contratti a termine – C’è una piccola deroga al decreto dignità: è possibile rinnovare o prorogare, per una sola volta e per un massimo di 12 mesi (fermo restando il limite complessivo di 24 mesi) i contratti a termine anche in mancanza di causale.
Reddito di emergenza, Naspi e nuove indennità – Per il Reddito di Emergenza per le famiglie più bisognose sono previsti altri 400 euro. Vengono prorogate per altri due mesi la Naspi, così come l’indennità di disoccupazione mensile per i cococo, nei casi in cui il periodo di fruizione terminava tra l’1 maggio e il 30 giugno. Introdotte nuove indennità per alcune categorie di lavoratori di settori colpiti dalla crisi: stanziati mille euro per categorie come gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo. Prevista un’indennità di 600 euro per i lavoratori marittimi e gli stagionali sportivi.
Ristorazione – E’ previsto uno specifico stanziamento per gli esercizi di ristorazione che, da marzo a giugno 2020, abbiano perso almeno il 25% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: questi esercizi potranno ottenere un contributo a fondo perduto, del valore minimo di 2.500 euro, per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole made in Italy.
Centri storici – 400 milioni di euro in contributi a fondo perduto è previsto invece per gli esercenti dei centri storici che, a giugno 2020, abbiano visto il fatturato calare del 50% rispetto a giugno 2019. Il contributo minimo è di mille euro per le persone fisiche e di duemila per i soggetti diversi.
Accesso al credito – Per il triennio 2023-2025 viene rifinanziato per 7,8 miliardi il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, finalizzato a favorire l’accesso al credito attraverso la concessione di una garanzia pubblica. Prorogata, sempre per le pmi, la moratoria su prestiti mutui: il termine passa dal 30 settembre 2020 al 31 gennaio 2021 (31 marzo 2021 per le aziende del turismo).
Automotive – Gli incentivi statali per chi acquista e immatricola in Italia autovetture a basse emissioni di CO2 sono aumentati di mezzo miliardo di euro.
Turismo e cultura – Per questi comparti è previsto il credito d’imposta del 60% del canone di locazione. Inoltre è previsto l’esonero dal pagamento della seconda rata dell’Imu 2020 per alcuni immobili e strutture turistico-ricettive, per gli immobili per fiere espositive e manifestazioni sportive e per quelli destinati a discoteche e sale da ballo, oltre che per cinema e teatri. Cinema e teatri inoltre vengono esonerati dal pagamento dell’Imu 2021 e 2022. Tornando al turismo, vengono stanziati 180 milioni di euro per il 2020 e altrettanti per il 2021 per il credito d’imposta per la riqualificazione e i miglioramenti effettuati dalle imprese del settore turistico e termale, compresi agriturismi e campeggi. Il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali viene incrementato fino a 231 milioni, il Fondo emergenze cinema, spettacolo e audiovisivo sale a 335 milioni. Ai musei statali vengono destinati 90 milioni, altri 60 vengono stanziati per incentivare investimenti pubblicitari in favore di leghe e società sportive professionistiche e di società e associazioni sportive dilettantistiche. Altri 200 milioni di euro vanno a potenziare le risorse a sostegno di diverse attività di trasporto.
Nuove scadenze – Vengono riprogrammate le scadenze relative ai versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza: l’obiettivo è ridurre l’onere nel 2020. Nello specifico, i versamenti sospesi a marzo, aprile e maggio sono ulteriormente rateizzati: il 50% del totale potrà essere versato in un’unica soluzione entro il 16 settembre o mediante rateizzazione con il pagamento della prima rata entro il 16 settembre. Il restante 50% può essere corrisposto con una rateizzazione fino a 24 rate mensili. Non sono previste sanzioni né interessi.
I fondi istituiti dal decreto rilancio per far fronte ai minori introiti fiscali degli enti locali sono stati incrementati.
Il fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali è stato incrementato di 1,67 miliardi per il 2020, arrivando a toccare quota 5,17 miliardi: oltre l’80%, 4,22 miliardi, va ai Comuni.
Inoltre, vengono rafforzate le misure per gli investimenti. Nel 2021 verranno raddoppiati, per i Comuni, i contributi assegnati per piccole opere, e vengono rafforzate le misure per contributi per messa in sicurezza edifici e territorio. Per gli enti locali è previsto l’incremento delle risorse destinate al finanziamento della progettazione definitiva ed esecutiva. Per Province e Città metropolitane vengono previste risorse per la messa in sicurezza delle scuole.