Der Spiegel: l’Italia nella prima fase Covid ha insabbiato errori e morti

Un dossier del settimanale tedesco Der Spiegel riporta i dati della “gestione caotica” dell’inizio della pandemia nel paese

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Il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato sul proprio sito web un  dossier che riporta dei dati allarmanti sulla gestione della prima fase della pandemia da parte del governo italiano. Soprattutto nella zona di Bergamo dove sono venuti fuori i primi casi positivi al Covid all’inizio del 2020. Già nel maggio di quell’anno l’Oms constatava che “senza essere preparata ad un tale flusso di pazienti, la prima reazione degli ospedali è stata improvvisata, caotica e creativa”. Secondo quanto riportato da Der Spiegel, vi è stato un “insabbiamento” da parte delle autorità italiane sui dati reali dell’inizio della pandemia. Dati apparsi solo dopo che i familiari di molte vittime hanno consegnato dossier nei quali viene elencato un gran numero di errori ed omissioni, uniti alle “pesanti accuse” di oltre 500 famiglie alla Procura di Bergamo.

I RITARDI DELLE ISITUZIONI

I dati raccolti mostrano un ritardo da parte delle istituzioni competenti di reagire agli allarmi già emersi alla fine di febbraio 2020. Periodo in cui si era avvertito un inizio pandemico con un tasso di contagio superiore a 2,0, cioè una persona contagia almeno altre due. Questo, unito all’allora limitato numero di mezzi per la protezione, come mascherine, oltre al mancato riconoscimento di luoghi pubblici chiusi quali ambulatori, cliniche e studi medici come focolai di contagio, ha avuto come risultato in un‘impennata di persone contagiate. Portando “i medici a combattere una battaglia persa in partenza”, scrive Der Spiegel.

UN DOCUMENTO DI 102 PAGINE RITIRATO DOPO UN GIORNO

Il settimanale parla inoltre di un documento di 102 pagine che sarebbe dovuto servire ad altri paesi per riconoscere i sintomi pandemici e reagire prontamente con adeguate misure. “Invece ─ si legge ─ il documento venne ritirato soltanto un giorno dopo la sua pubblicazione”. Der Spiegel continua scrivendo impetuosamente: “È noto che il piano pandemico italiano mancava di aggiornamenti dal 2006″. E ribadisce che invece il governo italiano abbia riferito all’OMS, invece, di essere “perfettamente in grado di fronteggiare una situazione grave”. Nonostante mancasse di una preparazione concreta. Che si è evidenziato già nel maggio 2020 in una reazione “improvvisata e caotica” da parte degli ospedali italiani nel fronteggiare il forte afflusso di contagiati.

“I documenti mostrano la presenza di errori” che le autorità italiane hanno nascosto , scrive ‘Der Spiegel. Secondo cui lo stesso occultamento avrebbe un peso nel destino di moltissime vittime: “Era possibile evitare questi morti?”, si chiede il settimanale amburghese nella sua versione online. Gli autori del dervizio aggiungono che “l’ex premier Giuseppe Conte ed il suo ministro alla Sanità sono stati già ascoltati. Mentre da mesi vengono alla luce nuove omissioni. Da tempo non è più questione di tragici casi singoli, ma di un fallimento generale. E di insabbiamento”.

POTREBBE ESSERE IL PROCESSO DEL SECOLO

Tutto ciò, quando la magistratura prenderà a breve una decisione se e contro chi avanzare le accuse. E si potrebbe registrare uno dei “processi del secolo”, sostiene inoltre Der Spiegel. Il settimanale riferisce che gli avvocati dei familiari di molte vittime hanno già consegnato agli inquirenti numerosi dossier. Nei quali viene elencato un gran numero di errori ed omissioni. “Da una parte dei documenti ─ afferma il settimanale, che dichiara di avervi avuto accesso ─ emerge che gli esperti avevano avvertito già alla fine di febbraio 2020 che era in corso una epidemia con un tasso di contagio superiore a 2,0, ossia in cui ogni paziente stava contagiando almeno altre due persone. Era un allarme-slavina, che evidentemente non e’ stato ascoltato”.