Devi dar via il tuo gatto, la nuova tassa ti svuota il conto in banca: se vuoi un gatto devi pagare un patrimonio | In tanti stanno piangendo
Arriva anche la tassa sugli animali domestici, molte famiglie dovranno rinunciare a tenere in casa un gatto
Gli animali domestici, in particolare i gatti sono ormai diventati veri e propri membri delle famiglie. Ma d’ora in poi non sarà più possibile per tutti tenerli in casa. Non tutte le famiglie potranno più permettersi di mantenere un gatto in casa perché sarà troppo dispendioso e onerosa per il bilancio familiare. E’ importante essere consapevoli dei costi associati al mantenimento di un gatto. Dal cibo alla lettiera, passando per le cure veterinarie, mantenere un gatto richiede un investimento che va pianificato con cura.
Secondo l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, mantenere un gatto nel suo prima anno di vita può costare fino a 1.178,50 euro, cifra che diminuisce negli anni successivi arrivando a 892, a seconda delle scelte che si fanno per l’alimentazione, la lettiera, e le cure veterinarie. Questa stima include le spese principali per garantire il benessere del felino, ma è importante considerare anche eventuali spese extra, come i costi per la toelettatura o trattamenti veterinari specifici.
Il cibo è una delle principali voci di spesa quando si tratta di mantenere un gatto. A seconda della marca e della qualità del cibo che scegli, puoi aspettarti di spendere tra i 20 e i 50 euro al mese. È importante optare per un’alimentazione bilanciata e di alta qualità, poiché una dieta corretta è fondamentale per la salute del tuo gatto. Se il tuo gatto ha bisogno di una dieta speciale, magari per problemi renali o digestivi, i costi possono essere superiori.
Oltre al cibo, ci sono altri costi ricorrenti legati al mantenimento di un gatto, come la lettiera. Una buona lettiera può costare dai 5 ai 15 euro al mese, a seconda del tipo che scegli. Anche gli accessori come ciotole, tiragraffi, giochi e letti per gatti rappresentano una spesa iniziale, che può variare dai 50 ai 150 euro. Nel corso del tempo, alcuni di questi accessori potrebbero dover essere sostituiti, soprattutto se il tuo gatto è particolarmente attivo e giocherellone.
Lettiere per animali: IVA al 22% secondo la Cassazione
Una recente ordinanza della Cassazione (n. 24441/2024) ha stabilito che le lettiere per animali domestici, spesso composte in gran parte da amido di manioca, non rientrano nella categoria dei prodotti destinati all’alimentazione umana o animale, né possono essere classificate come ingredienti alimentari. Per questa ragione, non godono dell’aliquota agevolata al 10%, ma sono soggette all’aliquota ordinaria IVA del 22%.
Questa decisione, basata anche sull’orientamento della Corte di Giustizia Europea, incide sul portafoglio di milioni di italiani, considerando che quasi una casa su quattro accoglie almeno un animale domestico. Chi ha usufruito di un’aliquota inferiore dovrà mettersi in regola, pagando la differenza, ma senza incorrere in sanzioni o interessi, come previsto dallo Statuto del contribuente.
Un impatto rilevante per i proprietari di animali domestici
L’applicazione dell’aliquota IVA al 22% per le lettiere può sembrare una questione di poco conto, ma il suo impatto è significativo, dato l’alto numero di famiglie italiane con cani o gatti. Secondo il rapporto Censis 2024, infatti, il 37,3% degli italiani ospita uno o più animali domestici, in aumento rispetto all’anno precedente.
La decisione ribadisce che, nonostante la presenza di amido nelle lettiere, queste non sono considerate prodotti alimentari, ma “prodotti vegetali non nominati né compresi altrove“. Per i proprietari di animali, ciò significa che la cura degli amici a quattro zampe comporta ora una spesa maggiore, aggiungendo un ulteriore elemento di attenzione nella gestione delle finanze domestiche.