Di Maio sui pescatori mazaresi detenuti in Libia: «Non cediamo ai ricatti»

Gasparri: «Il nostro ridicolo e incapace Ministro degli Esteri Di Maio, non ha mosso un dito per riportare a casa i nostri pescatori»

Fino ad ora il governo non ha parlato molto sulla vicenda dei diciotto pescatori detenuti da 105 giorni a Bengasi, dopo essere aver subìto un sequestro lo scorso primo settembre a 35 miglia dalle coste libiche insieme ai due pescherecci di Mazara del Vallo «Antartide» e «Medinea». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio adesso ha rotto il silenzio con dichiarazioni che hanno suscitato vivaci reazioni.

«NON CEDIAMO AI RICATTI»

«Stiamo lavorando per riaverli ma senza cedere ai ricatti ─ ha detto il numero uno della Farnesina . È inaccettabile che Haftar dica che ce li ridà se noi gli restituiamo quattro scafisti». Poi ha aggiunto: «Il problema è che sono andati in acque che noi da dieci anni sconsigliamo. E sono finiti nelle mani di un autoproclamato governo e una autoproclamata milizia che dice che hanno violato la zona militare. E ora sono in stato di fermo, non per loro ─ ha sottolineato ─ ma per i prossimi. Perché è un’abitudine andare a pescare lì ed è un problema».

GLI ARMATORI NON SONO D’ACCORDO CON DI MAIO

Marco Marrone, l’armatore del motopesca Medinea, come riporta il Giornale di Sicilia non è d’accordo con il ministro degli Esteri, e ha detto: «Le parole di Di Maio relative alle acque dove pescavano i pescherecci quando i libici li hanno sequestrati, in questo momento ci sembrano inadatte e non portano da nessuna parte. Alimentano solo polemiche e rischiano di scaldare gli animi dei familiari che attendono i loro uomini da tre mesi e mezzo. Il Ministro degli Esteri o le accetta come acque libiche oppure le protegga in quanto acque internazionali, prima però ─ ha concluso Marrone ─ si preoccupi di riportare a casa al più presto tutti e diciotto i pescatori».

Leonardo Gancitano, l’armatore dell’altro peschereccio, l’Antartide, ha avviato un’iniziativa affidandosi all’avvocato piemontese Carola Matta e a un legale libico, di Bengasi, per una «co-difesa» internazionale. Una prima udienza potrebbe svolgersi la prossima settimana presso il tribunale militare di Bengasi.

LA DURA DICHIARAZIONE DEL SENATORE GASPARRI

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, a proposito delle dichiarazioni di Di Maio ha tuonato: «Sono più di 100 giorni che i nostri pescatori di Mazara del Vallo sono sequestrati in Libia e il nostro ridicolo e incapace Ministro degli Esteri, si fa per dire, Di Maio, non ha mosso un dito per riportarli a casa. La sua inconsistenza è tale che nessuno gli dà retta nel contesto internazionale. Chiediamo che venga subito in parlamento ─ ha aggiunto Gasparri ─ a dire che cosa ha fatto. È rimasto inerte, impotente e inascoltato. Soltanto grazie all’emendamento Giammanco di Forza Italia, le famiglie degli armatori e dei pescatori siciliani vittime dell’aggressione nel Mediterraneo potranno avere dei fondi». Infatti con un emendamento al Dl Rilancio,approvato in commissione al Senato, è stato stanziato mezzo milione di euro per le famiglie dei pescatori sequestrati in Libia.