Dieta, se mangi la pasta in questo modo non ingrassi mai, è il segreto della cucina italiana: ne mangi il doppio e mantieni la linea

Dieta pasta - fonte pexels - palermolive.it

Dieta pasta - fonte pexels - palermolive.it

La pasta è un alimento base anche in un regime dietetico, ma per dimagrire la devi mangiare in questo modo

La pasta è il cuore della cucina italiana, un alimento che ha conquistato il mondo grazie alla sua versatilità e al suo gusto unico. Viene preparata in mille modi diversi, con condimenti tradizionali o innovativi, ma c’è una regola che gli italiani seguono fedelmente: la pasta va mangiata al dente. Tuttavia, all’estero non è raro trovarla scotta e molle, una versione che molti italiani considerano un vero sacrilegio. Ma oltre alla questione del gusto, c’è un aspetto scientifico da considerare: la cottura della pasta influisce sulla sua digeribilità e sul suo impatto metabolico.

Mangiare la pasta al dente non è solo una questione di sapore. Questo tipo di cottura conserva meglio le proprietà nutrizionali della pasta e la rende più salutare. Contrariamente a quanto si possa pensare, la pasta al dente fa ingrassare meno rispetto a quella troppo cotta, poiché il rilascio di zuccheri nel sangue è più lento e controllato. Questo aspetto è fondamentale per evitare picchi glicemici che possono portare all’accumulo di grasso.

Quando la pasta viene cotta troppo a lungo, l’amido in essa contenuto si disperde nell’acqua, rendendola più collosa e aumentando il suo indice glicemico. L’indice glicemico misura la velocità con cui un alimento aumenta il livello di zucchero nel sangue: più è alto, più il corpo accumula grassi. La pasta al dente ha un indice glicemico di circa 45, considerato basso, mentre la pasta scotta arriva a 70, un valore elevato. Questo significa che la pasta ben cotta aiuta a mantenere sotto controllo il peso e la salute metabolica.

Un altro vantaggio della pasta al dente è che richiede una masticazione più lunga, un fattore chiave per una digestione efficace. La Fondazione Veronesi sottolinea come la masticazione stimoli la produzione di ptialina, un enzima presente nella saliva che inizia a scomporre i carboidrati già nella bocca, facilitando la digestione successiva nell’intestino tenue. Al contrario, la pasta scotta viene ingerita più velocemente, riducendo il tempo di preparazione digestiva e aumentando il rischio di gonfiore e pesantezza.

Senso di sazietà e controllo del peso

La pasta al dente, grazie alla sua struttura più compatta, viene digerita più lentamente, prolungando il senso di sazietà. Questo aiuta a ridurre la voglia di mangiare altro cibo tra un pasto e l’altro, un fattore utile per chi cerca di mantenere il peso sotto controllo. Una pasta troppo cotta, invece, viene assimilata più rapidamente, causando un rapido aumento della glicemia e un conseguente ritorno della fame in tempi più brevi.

Per ottenere una pasta perfettamente al dente, è fondamentale seguire i tempi di cottura indicati sulla confezione e assaggiarla poco prima di scolarla. È anche importante girarla regolarmente durante la cottura, per idratare i granuli di amido senza renderli collosi. Un trucco per fermare la cottura al punto giusto è scolare la pasta qualche secondo prima e condirla subito con il sugo caldo.

Dieta pasta - fonte pexels - palermolive.it (2)
Pasta – fonte pexels – palermolive.it

La qualità della pasta conta

Non tutte le paste sono uguali: la qualità del grano fa la differenza. Una pasta prodotta con grano duro di alta qualità tiene meglio la cottura e mantiene la sua struttura. Anche la trafilatura al bronzo aiuta a ottenere una pasta più porosa e consistente, perfetta per trattenere meglio i condimenti senza diventare molle.

Scegliere di mangiare la pasta al dente non è solo una questione di tradizione, ma anche di salute. Una cottura adeguata riduce l’indice glicemico, migliora la digestione e favorisce un senso di sazietà più prolungato. Evitare la pasta scotta non significa solo rispettare la cucina italiana, ma anche prendersi cura del proprio benessere quotidiano.