Tramonta il porta a porta: per la differenziata cassonetti con il chip

Il Comune: raccolta a casa costosa, non si estenderà. Sono previsti contenitori apribili con la tessera sanitaria: pronti 6,5 milioni

A Palermo il “porta a porta” per la differenziata non ha funzionato: non è riuscito a superare la soglia del 20 per cento. Fino ad ora ha coinvolto più o meno 250mila abitanti su quasi 700mila residenti e si fermerà qui. Gli altri step che erano previsti, da via Messina Marine alla Zisa, da via Maqueda a corso Vittorio Emanuele, non partiranno. L’amministrazione sta studiando una nuova strategia, e spariranno i cassonetti. Come scrive Repubblica, l’assessore Sergio Marino ha detto in proposito: «Il porta a porta rimane il metodo migliore ma ci vuole troppa forza lavoro, numeri che non possiamo sostenere». E quindi due sere fa in Consiglio comunale ha illustrato come si procederà. Non ci saranno più cassonetti, che saranno sostituiti dai contenitori per la differenziata stradale, da aprire usando la tessera sanitaria. Una rivoluzione, questa, che Palazzo delle Aquile annuncia per il 2021.

PREVISTO IL RAFFORZAMENTO DEI CENTRI DI RACCOLTA

Questo sistema è già utilizzato in altre città d’Italia e per attuarlo il Comune ha già disponibili 4 milioni di fondi Cipe e 2,5 milioni di risorse ministeriali. Il piano prevede anche di raddoppiare i Ccr, centri comunali di raccolta: attualmente ce ne sono cinque, che a novembre hanno raccolto 533mila chili di rifiuti, soprattutto ingombranti. Non molto se si pensa che in un solo giorno, domenica 15 novembre, la Rap ha raccolto quasi 27mila chili di mobili abbandonati per strada.

SI STUDIA UNO SCONTO IN BOLLETTA PER CHI SEPARA I RIFIUTI

Inoltre il Comune vuole rendere finalmente operativo lo sconto in bolletta per chi separa i rifiuti, che finora rimasto solo un annuncio. La giunta ha dato mandato agli uffici di applicare gli sconti già sulla tassa 2020: si tratterà comunque di piccoli benefici, più o meno 10 euro per una famiglia di due persone. «Ma è un primo segnale», ha detto Marino. Ma, ci si chiede, a Palermo, per la differenziata potrà funzionare un sistema di contenitori che si aprono solo con un documento permettendo di tracciare chi non paga la tassa? E inoltre, come impedire le discariche che si formano già attorno alle “campane”? «Sarà una rivoluzione culturale che partirà gradualmente», ha affermato l’assessore Marino. Per ora un intero condominio che non fa la differenziata rischia al massimo una multa di 50 euro. Il regolamento che inasprisce le multe è ancora fermo in Consiglio comunale.