Nel mese di dicembre si è abbassato il livello dell’acqua della diga Garcia, oggi intitolata al giornalista Mario Francese, e sono emersi i resti di due cadaveri, un ammasso di ossa. Vicino ai resti c’erano una corda e a un cubo di cemento. Gli uomini della direzione distrettuale antimafia e i carabinieri del Ris stanno indagando, ma di certo alcune risposte potrebbero venire dal Dna.
La notizia, riportata da Repubblica Palermo, fa tornare d’attualità la scomparsa degli imprenditori Stefano e Antonio Maiorana, svaniti nel nulla, il 3 agosto 2007. Un giallo irrisolto da 13 anni. Infatti, questa è una delle ipotesi che si fa strada nelle indagini che stanno conducendo gli investigatori. È ancora presto per trarre conclusioni, ma l’età della corda ritrovata vicino alle ossa potrebbe giustificare questa teoria.
Dei Maiorana non sono mai stati ritrovati i corpi, ed anche le indagini non sono mai arrivate a chiarirne la scomparsa. L’ultimo filone dell’inchiesta era arrivato ad ipotizzare due ipotetici responsabili per la morte di padre e figlio: il costruttore Francesco Paolo Alamia, che è morto, e Giuseppe Di Maggio, figlio del boss di Torretta. Inoltre era stato anche supposto anche un possibile movente. Maiorana padre avrebbe ricattato Alamia con un filmino a luci rosse, per fargli cedere le quote di due società che avevano realizzato alcuni immobili a Isola delle Femmine. Le indagini effettuate dai carabinieri, hanno accertato che nel cantiere ci fu una lite. L’auto dei Maiorana venne poi ritrovata nel parcheggio dell’aeroporto “Falcone Borsellino”. Una messinscena, per simulare un loro allontanamento.
Ma la Procura, già a gennaio dell’anno scorso, aveva ritenuto di non avere elementi sufficienti per sostenere l’accusa in un processo, e aveva quindi chiesto di chiudere il caso. Il giudice invece aveva indicato alcuni spunti da approfondire. Ma a fine novembre 2020 è stato chiesta nuovamente l’archiviazione. Quindi le ulteriori indagini non hanno portato a nulla di concreto. C’è da dire che ogni volta che si è parlato di archiviazione, c’è stata l’opposizione di Rossella Accardo, ex moglie e madre dei due Maiorana. La donna si è sempre battuta per capire che fine avessero fatto i suoi cari. E inoltre ha dovuto anche sopportare il dolore per il suicidio di un altro figlio.