Dipendente comunale in arresto per truffa, Giambrone – Marano: “Necessaria maggiore attenzione”

Il vicesindaco con delega ai servizi demografici e al personale, Fabio Giambrone, e l’assessora al decentramento, Giovanna Marano, intervengono sull’arresto di un dipendente comunale, accusato di aver attinto ai sistemi informatici per ordire truffe ai danni di vittime ignare

furti

Tra gli arrestati di questa mattina per presunta truffa alle banche vi è anche un dipendente di una postazione decentrata dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo. L’uomo avrebbe fornito le generalità delle vittime nell’ambito dei raggiri orditi ai danni di ignari individui, solitamente facoltosi professionisti in pensione. Un’attività resa possibile attraverso l’accesso abusivo ai sistemi informatici a lui in uso per ragioni di servizio e dietro pagamento di un illecito corrispettivo.

Dipendente comunale in arresto

Sulla vicenda intervengono il vicesindaco con delega ai servizi demografici e al personale, Fabio Giambrone, e l’assessora al decentramento, Giovanna Marano.

“Innanzitutto un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine – si legge in una nota congiunta – che hanno operato con grande professionalità in un contesto difficile, nel quale è necessaria una  grande competenza”.

“L’arresto del dipendente in servizio presso una delle postazioni decentrate Cittadine ci dice che non siamo mai abbastanza schermati nel nostro sistema per impedire furti di dati ed incursive condotte criminali a danno dei cittadini, oltre che della  stessa amministrazione. La cosa positiva è che questi reati oggi vengono scoperti e sanzionati e ci sollecitino ad una sempre maggiore attenzione e cura contro ogni forma criminale di pirateria sui dati in possesso dell’amministrazione. Ovviamente l’ultima parola spetterà alla magistratura la cui azione sarà in grado di darci il quadro esatto della qualità e della dimensione dei reati compiuti”.

Truffe mediante furto d’identità

I cinque arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a truffa e sostituzione di persona; fabbricazione di documenti falsi, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio ed accesso abusivo ad un sistema informatico. Nell’operazione di polizia risultano inoltre indagate in stato di libertà anche altre sette persone, che avrebbero collaborato alla fabbricazione dei documenti falsi.

Le indagini condotte dalla Compagnia di Bagheria tra dicembre 2019 e agosto 2020 hanno infatti portato alla luce un sodalizio dedito a truffe seriali. Gli indagati, nella fattispecie, avrebbero proceduto al furto d’identità di ignare vittime e, mediante la contraffazione dei loro documenti d’identità e la creazione di documentazione falsa, avviato pratiche di finanziamento personale (di importo compreso tra i 12.000 e gli 80.000 euro) o per l’acquisto di autovetture. Queste poi sarebbero state subito rivendute a terzi, acquisendo ulteriori profitti illeciti.

Coinvolto anche un funzionario del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale della Regione Siciliana. Questi avrebbe più volte fornito il numero di telefono fisso del proprio ufficio, da indicare nella stipula del contratto a garanzia del finanziamento; in questo modo ad eventuali chiamate di controllo degli istituti di credito, avrebbe potuto assicurare telefonicamente che i richiedenti fossero dipendenti regionali.

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