Dipendenti comunali part-time e difficoltà coi servizi: la questione arriva in Consiglio comunale

Il consigliere Carmelo Miceli (Pd) ha chiesto chiarezza in Commissione Bilancio sul futuro dei lavoratori, sollecitando all’audizione del sindacato di base Usb

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Lavoratori part-time e difficoltà nell’erogazione dei servizi. A sottolineare la situazione attuale a Palermo è Carmelo Miceli, consigliere comunale del Pd, che oggi ha chiesto chiarezza in Commissione Bilancio sul futuro dei lavoratori. Ha inoltre sollecitato la Commissione affinché si proceda a dare corso all’audizione del sindacato di base Usb, che ne ha fatto richiesta.

“Mentre il Comune di Palermo arranca nel dissesto funzionale, ci sono 2400 lavoratori part time e 90 precari ex Lsu che se impiegati a tempo pieno darebbero un contributo fondamentale per far funzionare una macchina che si muove col freno a mano”. Così afferma il consigliere del Partito Democratico. “Oggi più che mai è indispensabile portare i contratti degli impiegati part-time a 36 ore e stabilizzare i 90 ex Lsu per mettere la macchina comunale nelle condizioni di funzionare e garantire al tempo stesso un impiego certo e dignitoso a lavoratori che da ormai 24 anni sono al servizio dell’amministrazione”.

Miceli annuncia anche che porterà la questione domani in Consiglio comunale. “A regime la pianta organica del Comune dovrebbe avere 7.500 dipendenti, ma ad oggi sono circa 5000, la metà dei quali è part time – spiega -. Se l’amministrazione comunale ha difficoltà a erogare i servizi al cittadino e a incassare oneri e tasse è per questo motivo. Il Polo tecnico è bloccato, l’ufficio legale è ridotto all’osso e non riesce a gestire i contenziosi sui grandi appalti”.

“La soluzione – conclude – è inserire nel patto con Roma sul piano di riequilibrio anche le somme che consentirebbero la trasformazione dei contratti e la stabilizzazione dei precari, anche in funzione dei progetti del Pnrr da completare”.

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