Direttore Rap ai dipendenti: «No a inutili ostruzionismi, Palermo ha bisogno di noi»
Il direttore Li Causi: “Ciascun lavoratore è tenuto a fare tutto quanto in suo potere per contribuire a scongiurare il verificarsi di una emergenza igienico-sanitaria. Lo dobbiamo per rispetto della Città e del posto di Lavoro.
La stima dei rifiuti disseminati nell’area metropolitana di Palermo fa paura, sia per la quantità – si parla di 3 mila tonnellate – che, di conseguenza per i pericoli legati ad una questione meramente igienico sanitaria. E’ per questo che Roberto Li causi, direttore della Rap, scrive ai dipendenti della partecipata comunale usando toni perentori. Chi ha orecchie per intendere lo faccia in quanto ciò che si rischia è il posto di lavoro. Secondo Li Causi infatti, c’è chi, all’interno della Rap (fortunatamente pochi) ci marcia pur di non eseguire il proprio lavoro. Le difficoltà in cui naviga l’azienda, d’altronde sono risapute e stanno tutte nei numeri. “Con quasi il 70 per cento degli autisti assenti nel turno antimeridiano e una media del 50% di personale in malattia, la situazione sta ora assumendo i contorni dell’emergenza. Ma col contributo anche di coloro che – sembra – ci stanno marciando sul momentaccio che sta vivendo Rap, finita nell’imbuto della paura con 29 impiegati positivi al Covid, il fuggi fuggi del personale diventa insostenibile di fronte a quasi tremila tonnellate di rifiuti da togliere dalle strade.
Palermo affonda nei rifiuti e il direttore Li Causi invita i dipendenti al giusto atteggiamento nei confronti della città
Sembra infatti che alcuni fra operai e addetti al movimento abbiano sollevato problemi e timori del tutto ingiustificati. C’è addirittura il caso di un autista che si è rifiutato di entrare nell’abitacolo del mezzo di raccolta perché non convinto della sua sanificazione. Ma non finisce qui, in quanto la malafede e il “capriccio” dell’impiegato sono usciti fuori quando, una volta accertati i documenti che certificavano l’avvenuta sterilizzazione dell’ambiente, lo stesso si è attaccato al fatto che fosse fulminata la lucina di cortesia. Una condotta che la società considera a nocumento della stessa.
NON SARANNO PIU’ AMMESSI COMPORTAMENTE PRETESTUOSI
Contestazioni su contestazioni che hanno fatto scaturire il procedimento che può portare all’irrogazione di sanzioni disciplinari. Del resto, nella missiva ai dipendenti, il direttore in chiusura lo dice apertamente che «ulteriori atteggiamenti pretestuosi e/o ostruzionistici, non potranno che essere oggetto di procedimento disciplinare, anche sotto il profilo del rapporto fiduciario che sta alla base del sinallagma contrattuale di ogni rapporto di lavoro». Il tecnicismo viene utilizzato per chiarire che si è pronti anche a licenziare quanti insisteranno con un comportamento poco comprensivo del momento che si sta attraversando. “La società ha fatto tutto quanto in suo potere -prosegue Li Causi -, nella consapevolezza che il servizio pubblico essenziale svolto da Rap non consente, in nessun caso, di limitare lo svolgimento delle attività. Rap non si è tirata indietro ed è al fianco di ciascun lavoratore. Di contro, nelle ultime ore in particolare, si è riscontrato un diffuso atteggiamento ostruzionistico da parte di pochissimi dipendenti che, adducendo motivazioni pretestuose, ha rallentato o impedito lo svolgimento dei servizi. Un atto d’accusa in piena regola. Scritto anche per «chiedere, a tutti e a ciascuno, collaborazione e reciprocità per il bene della collettività, cui sono rivolti i servizi di pubblica utilità».
Al momento, comunque, circa 950 «unità di personale» sono state sottoposte a tamponi e a test sierologici su 1750 impiegati attraverso presidi sanitari allestiti all’autoparco di Brancaccio dall’Asp che domani ne installerà un altro nella sede di Partanna. Non tutti i campioni prelevati sono stati processati, quindi il numero di 26 positivi probabilmente è destinato a essere aggiornato. Mercoledì lo screening dovrebbe essere completato e dare risposte più precise sul cluster che ha messo a ferro e fuoco l’azienda di igiene ambientale.
L’APPELLO PER IL BENE DI PALERMO
Infine Li Causi si appella al buon senso dei dipendenti della Rap ma anche dei dirigenti affinchè “ciascun lavoratore è tenuto a fare tutto quanto in suo potere per contribuire a scongiurare il verificarsi di una emergenza igienico-sanitaria. Lo dobbiamo per rispetto della Città e ai cittadini di Palermo e lo dobbiamo per il rispetto del nostro posto di lavoro».
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