Disabile di Bagheria lancia una petizione: «Impossibile vivere con 290€…»
Una situazione davvero complicata per tanti disabili italiani: ecco la petizione di un bagherese
Un grido di aiuto e dolore da parte di un disabile che vive a Bagheria, comune in provincia di Palermo. Il relatore della petizione è Giuseppe Conzales, di 44 anni, che ormai da tempo si è visto riconoscere l’invalidità dell’ottanta percento. Ma qual è il motivo scatenante della missiva che il disabile vorrebbe inviare al Primo Ministro Giuseppe Conte? La pensione bassissima che riceve. Solo 290€. Impossibile vivere una vita dignitosa con questa somma.
LA PETIZIONE DEL DISABILE
Ecco le parole che compongono la petizione del disabile bagherese. Un vero problema che attanaglia, purtroppo, diversi italiani:
“Oggi agli invalidi civili viene erogata una pensione di 290,00 euro circa -dice-. Nonostante le promesse che puntualmente vengono fatte e ripetute da anni, specialmente prima di ogni votazione, nulla è cambiato. Emergenza Covid 19 per noi invalidi i più deboli e i meno aiutati. Per molti Invalidi Civili questa è l’unica entrata mensile e l’unica fonte di sostentamento, difatti sono tantissimi coloro che sono disoccupati e non ancora in età da pensione. Provate ad immaginare come sarebbe la vostra vita con 290,00 Euro mensili, e a quante rinunce e privazioni sareste sottoposti. Oggi più che mai non possiamo vivere con 290 euro al mese. E’ stato proposto già più volte un aumento, ma senza alcuna risposta. Almeno per i restanti mesi del 2020 e per il 2021, vista l’emergenza che stiamo vivendo, sarebbe necessario un importo di almeno 600 euro al mese. Ci servirebbe a migliorare la propria vita e dei nostri congiunti. Chiediamo inoltre di avere garantiti gratuitamente mascherine e guanti monouso per la salute di tutti. Con la ridicola e degradante somma di 290 euro al mese dobbiamo anche farci carico di spese non indifferenti aggiuntive per i guanti e le mascherine. Noi disabili siamo pienamente d’accordo con la scelta di effettuare prima i tamponi a medici, paramedici, forze dell’ordine ecc. Ma anche noi siamo soggetti a rischio e tali accortezze. Mi auguro che chi di competenza prenda finalmente atto di tutto ciò e che presto ci venga data una risposta concreta.”
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