Brutta esperienza per un gruppo di ragazzi disabili che hanno dovuto lasciare il treno regionale che da Genova Porta Principe avrebbe dovuto portarli a Milano. Nonostante avessero infatti prenotato i posti, li hanno trovati occupati da un gruppo di turisti che si è rifiutato di liberarli.
La vicenda, avvenuta nel pomeriggio di ieri, 18 aprile, sta suscitando la riprovazione generale. Il contesto in cui l’episodio è accaduto è quello del pomeriggio di Pasquetta in Liguria, quando numerosi turisti hanno affollato la stazione di Genova. Tra questi, anche i 27 ragazzi disabili.
Il loro treno aveva già registrato un lieve ritardo dovuto ad atti vandalici alla stazione di Albenga. Trenitalia aveva addirittura dovuto cambiare una carrozza. La folla di passeggeri ha così invaso il mezzo, compresa la carrozza di testa riservata ai giovani e ai loro accompagnatori. A nulla è servito far notare agli illegittimi occupanti la situazione. Pare che questi non abbiano voluto lasciare i posti, nemmeno davanti alla presenza di tre agenti della Polizia ferroviaria e del personale di Trenitalia.
I ragazzi disabili sono allora stati fatti scendere. Trenitalia ha predisposto rapidamente un pullman dedicato che li ha riportati a Milano. Un episodio spiacevole che non poteva naturalmente che causare lo segno generale.
“Ventisette persone con disabilità cacciate dal treno, chiamiamo le cose con il loro nome e condanniamo questo gesto . L’inclusione è una battaglia che ci vede tutti uniti ed episodi del genere vanno stigmatizzati all’unanimità, altrimenti avremo perso tutti. Per fortuna ci sono tante persone nel nostro Paese che rispettano i diritti delle persone con disabilità: a loro sembrerà assurdo quanto accaduto sul treno Genova-Milano”. Così ha scritto su Facebook il ministro per le Disabilità, Erika Stefani.
“Quello che è accaduto oggi su un treno diretto da Genova a Milano è vergognoso, un episodio da stigmatizzare. Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c’è stato niente da fare”. Così hanno commentato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore ai Trasporti, Gianni Berrino. “Quello che è accaduto è un fatto doppiamente grave, non solo perché il treno è stato vandalizzato da ignoti passeggeri, ma soprattutto per quanto accaduto poi a Genova, un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza“.
Intanto, i legali di Assoutenti depositeranno alle procure della Repubblica di Genova e di Milano un esposto con l’ipotesi di violenza privata.
“Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale. Chiediamo alle Procure di Genova e Milano di identificare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi disabili a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all’art. 610 del codice penale secondo cui “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni“. Così ha dichiarato il presidente Furio Truzzi.
Richiesto anche un Daspo sui treni italiani, “allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie“.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons. “Una vicenda disgustosa – si legge in una nota del presidente Marco Donzelli – . Vengono a mancare le normali regole di convivenza, ma non si può neanche far finta di niente dinnanzi ai soliti disagi di Trenitalia che aveva previsto mezzi alternativi causa sostituzione del convoglio sul quale si viaggiava nella stazione di Savona, che poi ha generato il solito caos. Quanto accaduto lascia ancora più perplessi, perché Trenitalia deve fare in modo di garantire a coloro che ne hanno diritto i posti sui mezzi, e se ci sono delle violazioni far rispettare le regole, altrimenti è il far west. Per questo motivo presenteremo una denuncia/querela alla Procura della Repubblica chiedendo che i responsabili dell’accaduto vengano identificati e perseguiti secondo la legge“.