Il Governo spegne letteralmente la musica. E lo fa in tutto il Paese. Decisione figlia dell’aumento repentino dei casi di Coronavirus, in particolare nell’ultimo periodo, che hanno spinto il Governo a prendere la drastica scelta. Anche il Comitato tecnico scientifico, ormai da giorni, aveva espresso la sua preoccupazione di fronte all’aumento dei casi positivi. Ora è ufficiale: chiuse le discoteche e le sale da ballo in tutta Italia almeno sino al 7 settembre.
Oggi, alle 16, si è svolto un nuovo incontro tra Governo e Regioni in video-conferenza, alla presenza dei ministri Boccia, Speranza e Patuanelli. Nell’ordinanza si stabilisce anche l’obbligo di indossare la mascherina, su tutto il territorio nazionale, dalle 18 alle 6 anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e dei locali aperti al pubblico così come negli spazi pubblici come strade e piazze.
L’obiettivo è quello di trovare una soluzione percorribile per cercare di bloccare in tempo l’aumento dei contagi anche in vista della riapertura delle scuole tra meno di un mese, il prossimo 14 settembre. A differenza del passato, stavolta il governo ha deciso che non sono ammesse deroghe da parte delle regioni e il decreto non può essere in alcun modo alleggerito su base locale.
Di seguito il testo integrale dell’ordinanza uscita pochi minuti fa, con importanti novità: “Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 agosto 2020, ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19 sono adottate le seguenti ulteriori prescrizioni: è fatto obbligo dalle ore 18 alle 06, sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale; sono sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali“.