Disegno di legge sull’acqua, Orlando: “Favorisce i privati”

Le parole del primo cittadino

“Questo disegno di legge sull’acqua esprime la volontà di mettere nelle mani dei privati un bene pubblico con la foglia di fico della Regione. Inoltre interrompe un importante percorso di crescita”. Lo ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando durante l’assemblea dei sindaci siciliani del PD che si è svolta oggi pomeriggio nella Sala Mattarella dell’Ars. I primi cittadini del partito, convocati dal segretario regionale Anthony Barbagallo e dal capogruppo Giuseppe Lupo, hanno chiesto la modifica del disegno di legge dello scorso settembre sulla regolazione unitaria del servizio idrico integrato regionale voluto dal governo Musumeci. Durante l’incontro i sindaci hanno messo in fila tutte le criticità del disegno di legge che ritengono “iniquo e dannoso per il sistema idrico siciliano”. Presente anche il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè al quale Barbagallo ha chiesto un incontro per discutere dei problemi del disegno di legge.

Il sindaco Orlando ha ribadito la contrarietà all’attuale disegno di legge che “rischia di determinare un ulteriore e dannoso blocco alle attività del settore idrico. Oltre a mettere in discussione la gestione dell’acqua pubblica che costituisce una scelta già condivisa e realizzata dall’assemblea ATI con tutti i sindaci che hanno approvato il piano d’ambito e individuato il gestore unico”. Ma il rischio più grande per il sindaco di Palermo è che “anche nel settore dell’acqua come in quello dei rifiuti il continuo cambio di legislazione avvantaggi interessi privati. I quali nulla hanno a che vedere con i servizi ai cittadini e che nel caso dell’acqua sono in contrasto col referendum sull’acqua pubblica”.

PROBLEMI DI LEGITTIMITÀ

Secondo Orlando il disegno di legge pone anche problemi di legittimità da risolvere in sede di Corte Costituzionale perché “contiene norme ambigue e confuse. Le quali sembrano contestare il potere di determinazione delle tariffe spettanti all’Arera e che richiedono tempi lunghi per l’avvio del nuovo sistema. Tempi che sono incompatibili con quelli di progettazione e realizzazione delle opere del Pnrr. Ritengo necessario – ha concluso Orlando – l’eventuale e immediato ricorso a poteri sostitutivi e a procedure accelerate per l’assetto di governance già esistente. Il tutto per l’approvazione dei piani d’ambito e l’individuazione di ente gestore unico senza le ulteriori perdite di tempo dettate da modifiche della governance”.