Il giudice Paolo Magro del tribunale di Palermo ha condannato, in abbreviato, Giovanni Carlo Migliore, Beppe Migliore e Mario Migliore a due anni e 8 mesi di reclusione ciascuno per l’accusa di bancarotta fraudolenta. Gli imprenditori avevano a Palermo una serie di ipermercati, il più noto denominato Grande Migliore, storici punti di riferimento in città.
I tre sono stati condannati per una parte di un capo di imputazione, per la distrazione di somme dalla cassa e per la sopravalutazione di un parcheggio in costruzione che doveva essere affidato in house. Per il resto sono stati assolti.
Il giudice ha disposto che i tre imprenditori siano “inabilitati – si legge nel dispositivo – all’esercizio di una impresa commerciale e incapaci a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per 10 anni”. La procura aveva chiesto una condanna a 5 anni.
Il crac è avvenuto nel 2011. Diversi i lavoratori che si sono costituti parte civile. Il giudice ha rigettato le domande di risarcimento.