Dall'Italia

Distrutte 460 salme per far spazio a nuove bare: raffica di arresti nel cimitero di Cittanova

Il capitano Gaetano Borgese, comandante della compagnia carabinieri di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, ha spiegato i dettagli dell’operazione “Aeternum” che questa mattina ha portato all’arresto di 16 persone, accusate “di una gestione “parallela” ed illecita del cimitero di Cittanova con l’estumulazione illegale di salme per fare posto a nuove sepolture: “Oltre 460 le salme di cui si sono perse le tracce, soppresse o distrutte dagli indagati che negli anni sono arrivati anche a impossessarsi anche dei tributi cimiteriali regolarmente versati dai cittadini ma mai arrivati alle casse del Comune. Assieme a loro altri 12 arrestati, professionisti, dipendenti pubblici che con le loro condotte, omissioni, avrebbero consentito al sodalizio di acquisire la primazia in questo delicato settore dell’economia locale”.

Sarebbero andati perduti oltre 460 corpi.

Le accuse per le 16 persone arrestate sono: associazione a delinquere, finalizzata all’appropriazione indebita dei loculi, falso ed omissioni d’atti d’ufficio. Così, dopo lunghe indagini, è emersa l’esistenza di questa associazione a delinquere finalizzata alla “gestione in esclusiva” degli affari cimiteriali del Comune di Cittanova. Ai vertici del gruppo, 4 degli indagati: l’ex custode, oggi in pensione, e 3 imprenditori locali, amministratori di due imprese di onoranze funebri. Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, i 4, tutti sottoposti a custodia cautelare in carcere, avrebbero creato e gestito un sistema di “gestione parallela” a quello dell’Ente locale, sostituendosi a quest’ultimo. Avrebbero messo in atto per anni estumulazioni non autorizzate, distruggendo o spostando in altri loculi le salme dei defunti, per far posto a nuove sepolture. Sequestrati  4.5 milioni di euro, tanto quanto avrebbe fruttato l’operazione ‘Aeternum’. In questo macabro “affare” sarebbero andati perduti oltre 460 corpi.

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Redazione PL