Domenica Sicilia in giallo, con ipotesi ristoranti aperti fino alle 22

In Sicilia si punta comunque ad aprire i locali domenica a pranzo
La decisione del ministro della Salute arriverà oggi

Musumeci già ieri aveva abbandonato la sua linea prudenziale, e considerando certo il passaggio della Sicilia in zona gialla, ha anche accelerato. Si è dichiarato pronto a chiedere al governo nazionale una deroga sulle sulle limitazioni a pub e ristoranti, puntando a consentirne l’apertura serale fino alle 22 domani e domenica. Se venisse concessa sarebbe una importante boccata d’ossigeno per la categoria, e gli innamorati avrebbero l’opportunità di festeggiare la loro festa nel migliore dei modi. «Un modo per salvare la tradizionale cena del San Valentino e consentire ai ristoratori di non perdere una delle giornate di lavoro più importanti dell’anno» ha detto il governatore della Sicilia. Ovviamente, passata la festa degli innamorati, da lunedì tornerebbe tutto normale, con i locali aperti fino alle 18.

POTREBBE ESSERE PRANZO, INVECE CHE CENA DI SAN VALENTINO

Se la deroga non dovesse essere concessa, in alternativa Nello Musumeci ha chiesto a Roma che la Sicilia venga dichiarata zona gialla con un giorno di anticipo. Il passaggio dalla zona arancione potrebbe quindi scattare nella notte di sabato 13, in modo da consentire che domenica 14 i locali possano aprire. Se così sarà, la tradizionale cena di San Valentino si potrebbe spostare a pranzo, e resterebbe disponibile il pomeriggio da passare in un pub. Oggi arriverà la decisione del ministro della Salute, e si saprà che domenica sarà.

CON IL GIALLO PER LA SCUOLA NON CAMBIERÀ NIENTE

Il passaggio della Sicilia in zona gialla non cambierà l’attuale assetto dell’andamento scolastico. Le lezioni in presenza continueranno ad esserci solo per la metà degli alunni delle superiori. Laltra metà proseguirà la didattica a distanza, assecondando i turni prestabiliti. Questo fino al primo marzo, quando potrebbe tornare in classe il 75% degli studenti attualmente interessati dalla Dad. Lasciando solo il restante 25% a studiare da casa. Gli alunni delle elementari e delle medie continueranno normalmente a frequentare.