Donna muore a Brancaccio, operatori del 118 aggrediti dai parenti: barricati dentro al Buccheri la Ferla

Gli operatori sanitari di un’ambulanza del 118 di Villabate, nel Palermitano, sarebbero stati aggrediti stamani dai parenti di una donna morta, per cause naturali, nel quartiere Brancaccio. I contorni della vicenda non sono ancora chiari ma pare che gli operatori, trasportati al pronto soccorso dell’ospedale Buccheri La Ferla, siano stati medicati ma non sarebbero mancati i momenti di tensione. Sembra infatti che siano dovuti rimanere all’interno della struttura perché fuori avrebbero trovato i familiari della donna deceduta. Sul posto sono dovuti intervenire carabinieri e polizia.
“Non si può continuare così”
Sull’episodio sono intervenuti Domenico Amato, Segretario Regionale Confintesa Sanità Sicilia, e Gianni Ferdico, Coordinatore Regionale Confintesa 118 Sicilia. “Di oggi 10/04/2025 – recita una nota – la notizia di operatori sanitari di un ambulanza del 118 di Villabate che sono stati aggrediti dai parenti di una donna morta per cause naturali a Brancaccio, gli operatori del 118 sono stati feriti e si sono dovuti barricare in ospedale, al Buccheri La Ferla di Palermo. Non più di sei giorni fa, si era registrata un’altra aggressione a un sanitario del 118, in via Perpignano un autista soccorritore era stato picchiato in ambulanza dallo stesso paziente che aveva poco prima soccorso“.
“Come già detto più volte – prosegue la nota – sebbene la SEUS abbia già intrapreso una campagna di sensibilizzazione verso il servizio di emergenza urgenza nelle scuole ed abbia installato delle video camere di sorveglianza sui propri mezzi di soccorso e già predisposto l’acquisto di Body Cam da far indossare al personale dei mezzi di soccorso, per cui peraltro si attende ancora l’autorizzazione da parte della Prefettura di Palermo, ci ritroviamo a dover parlare sempre di aggressioni ad autisti soccorritori della SEUS, così non si può continuare”.
“Ci dovrà scappare il morto affinché si metta in campo una vera terapia d’urto verso questo indecoroso e increscioso problema, la sicurezza del personale della SEUS e di tutti i sanitari che operano in seno al 118 della Regione Sicilia è di primaria importanza; intanto la Prefettura di Palermo si affretti a dare la risposta alla SEUS in merito alle implicazioni inerenti l’uso delle body Cam durante i servizi di emergenza urgenza, al fine di aumentare gli elementi di dissuasione verso le possibili aggressioni del personale del 118, poi lo Stato, la Regione e tutti gli organi competenti facciano tutto ciò che è in loro potere per tentare di risolvere definitivamente il problema delle aggressioni”.