Dall'Italia

Dopo 45 giorni di carcere in Iran Alessia Piperno è tornata in Italia

Giovedì sera 10 novembre Alessia Piperno, la blogger di viaggi italiana che circa un mese fa era stata arrestata a Teheran, in Iran, è tornata in Italia con un Falcon 900 atterrato all’aeroporto di Ciampino. Alcune ore prima, il governo italiano ne aveva annunciato la liberazione con una nota: «Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia». Al suo arrivo in Italia Alessia è stata accolta dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Ai giornalisti, Piperno ha parlato della propria prigionia, dicendo di non avere subito maltrattamenti e di avere comunque vissuto momenti difficili: «Sono stati giorni duri, ero in cella con altre sei persone ma non sono stata maltrattata».

Era stata arrestata il 28 settembre a Teheran

Alessia Piperno, che ha 30 anni, era arrivata in Iran a luglio, dopo aver viaggiato in Pakistan, Marocco, Honduras, Messico, Panama, Islanda e Sri Lanka. Era stata arrestata il 28 settembre dopo avere festeggiato il proprio compleanno con alcuni amici a Teheran. Le autorità iraniane non hanno mai spiegato il motivo dell’arresto. La 30enne era stata portata nel famigerato carcere di Evin, il centro di detenzione dove vengono portati i dissidenti, e dove recentemente è scoppiata una rivolta.

Secondo quanto è stato ricostruito finora, una volta arrivata lì è stata messa in cella assieme a sei persone. Qui le sue condizioni e il trattamento a lei riservato in carcere sarebbero stati monitorati dalla diplomazia italiana per tutta la sua permanenza. La blogger è stata rilasciata grazie a un lavoro dell’Italia durato oltre un mese. Attività  che si è sviluppata lungo un doppio canale: quello diplomatico e quello di intelligence. Le autorità di Teheran hanno risposto positivamente con un gesto di distensione. In un momento in cui, data anche l’attuale situazione internazionale, non sarebbe stato opportuno creare ulteriori frizioni con altri paesi, e quindi anche con l’Italia. (Foto frame Tg5)

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Redazione PL