Draghi, oggi inizia il secondo giro di consultazioni. Venerdì la fiducia?

Parte il secondo giro di consultazioni, poi Draghi salirà al Quirinale con la lista dei ministri. Forse la fiducia già in settimana

Mario Draghi, il premier incaricato di formare il nuovo Governo, ha trascorso la domenica nella sua casa di Città della Pieve, in Umbria. Infatti, l’ex presidente della Banca centrale europea, dopo avere terminato il primo giro di consultazioni con le forze politiche, nella serata di sabato ha fatto ritorno nella sua casa di campagna, come nelle precedenti serate. Fuori dai cancelli che portano alla villa dove la famiglia Draghi da molti anni vive quasi stabilmente, sono presenti una pattuglia dei carabinieri e alcuni giornalisti in attesa di una eventuale uscita del presidente dell’ex presidente della Bce. Draghi in paese però non si è più visto. Oggi tornerà a Roma, per la seconda tornata di consultazioni.

OGGI SECONDA TORNATA DI INCONTRI CON I PARTITI

Dopo un primo giro di consultazioni, con spazi larghi per ascoltare progetti e aspettative delle forze parlamentari, Mario Draghi riparte oggi con la seconda tornata di incontri, che si svolgeranno a ritmi più serrati. Perché il presidente incaricato deve spiegare alle delegazioni qual è il suo piano di azione in vista della formazione del governo. Lo schema previsto per il succedersi delle delegazioni è sempre lo stesso. Si parte dalle componenti più piccole, e si chiude domani pomeriggio, con il gruppo più numeroso. Un quarto d’ora ai primi, mezz’ora ai secondi. Dopo Draghi sentirà anche le parti sociali. Queste sono giornate che serviranno all’ex presidente della Bce a definire la natura della sua squadra. Che potrebbe essere formata da un mix di tecnici e politici. Ma anche solo da tecnici, con una rappresentanza dei partiti riservata a viceministri e sottosegretari.

FORMAZIONE DEL GOVERNO. FIDUCIA VENERDÌ?

Poiché mercoledì mattina Matterella è atteso alla cerimonia della Giornata del Ricordo, lo scioglimento della riserva potrebbe avvenire mercoledì pomeriggio o giovedì. In questi casi, come previsto dalla Costituzione, il presidente del Consiglio incaricato sale al Quirinale per riferire al Capo dello Stato e sciogliere la riserva con esito positivo o negativo. Subito dopo lo scioglimento della riserva, nel caso in cui questa sia affermativa, si procederà con la firma dei decreti di nomina del capo del governo e dei ministri da lui proposti. Quindi ci sarà il giuramento del nuovo premier e della sua squadra di ministri, nel Salone delle Feste al Palazzo del Quirinale. Davanti al presidente della Repubblica accompagnato dal segretario generale.

Il presidente del Consiglio e i ministri assumono le loro responsabilità dal momento del giuramento. Quindi i voti di fiducia al governo Draghi delle due Camere, prima al Senato e poi a Montecitorio, potrebbero arrivare nella giornata di venerdì, a meno che i tempi non si allunghino e l’appuntamento slitti al lunedì della settimana successiva. Ma lunedì è un giorno già cerchiato in rosso per il nuovo esecutivo: entro quella data, infatti, c’è la scadenza del vecchio Dpcm, e quindi andranno prese decisioni sulle nuove misure anti-Covid.